Calma e gesso

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Gatto del Cheshire
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Calma e gesso

Messaggio da Gatto del Cheshire »

I motociclisti, e soprattutto gli scooteristi, corrono troppo e sono imprudenti. Così gli incidenti delle moto sono in aumento. LO dice un rapporto della Commissione europea ( http://www.motonline.com/article.do?id=1142611215213904 ) che conclude così:

"E' il momento di dare una sterzata, altrimenti fra pochi anni rischiamo che nessuno di noi vada più in moto. Perché ci renderanno la vita impossibile."
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Fulvio Genova
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Messaggio da Fulvio Genova »

Bisognerebbe distinguere fra i motociclisti e i dueruotisti, oppure nella percentuale levare quelli che sono stati amazzati per l'automobilista che ti taglia la strada o che non rispetta lo stop oppure che guida col cellulofono.

I numeri purtroppo così fanno solo aumentare le assicurazioni.

E poi smettessero una buona volta di vendere moto da 300 all'ora o scooter missisili in mano a gente che al massimo è andato su uno zip o un Garelli Vip 3marce.

Ciao
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giacomino
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Messaggio da giacomino »

in alcuni stati negli U.S.A. per guidare moto con potenza supereiore ai 100 cavalli ci vuole la patente da pilota!
qua basta avere un lavoro e un finanziamento...
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arnaMolder
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Messaggio da arnaMolder »

Fulvio Genova ha scritto:E poi smettessero una buona volta di vendere moto da 300 all'ora o scooter missisili in mano a gente che al massimo è andato su uno zip o un Garelli Vip 3marce.
discorso già affrontato più volte, e applicabile a molti altri prodotti venduti e offerti al pubblico. I venditori fanno bene a vendere tutto quello che la gente acquista. Non esiste che uno non possa decidere di vendere una superbike omologata per andare in giro per strada. Quello che manca è il cervello della gente che se la compra, o quanto meno una buona educazione stradale che responsabilizzi il pistolino che appena maggiorenne si (fa) compra(re) la moto con millemila cavalli veri
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io non ti guardavo con malignità...[/i][/size]
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marsa
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Messaggio da marsa »

Mah, le moto iperpotenti fanno la loro parte ma secondo me non bastano a giustificare i numeri. 50 CV bastano e avanzano per ammazzarsi alla grande se sei un coglione. Chi va in moto durante la settimana e per tutto l'anno si è già reso conto della leggerezza (per usare un eufemismo) di tanti, devo dire la maggior parte scooteristi, che viaggiano a velocità pazzesche e con manovre a dir poco azzardate, in mezzo al traffico, anche con condizioni di aderenza precaria e spesso ponendo a rischio anche altri utenti delle due ruote (termine che comprende sia i motociclisti che coloro che usano la moto). Evidentemente questi tizi non hanno mai avuto bisogno di effettuare una monovra di emergenza e per tanti l'unica che prima o poi effettueranno diventerà anche l'ultima. Ricordo però un rapporto pubblicato sull'analisi delle cause degli incidenti dove erano gli automobilisti prevalentemente responsabili. Il chè non elimina il fatto che guidando con prudenza si riesce ad evitare anche l'automobilista coglione o distratto o stronzo (sì, perchè ci sono anche quelli che "gli rode" che il motociclista riesca a sfilare le code e ne fanno volontariamente di tutti i colori...).
Però rimango perplesso per articoli come questo perchè le cifre "buttate lì" senza una analisi non servono a nessuno e probabilmente fanno anche danni creando luoghi comuni sterili e fini a sè stessi.
Marco
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arnaMolder
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Messaggio da arnaMolder »

quoto marsa in tutto e per tutto.
Anche io, pur non conoscendo le statistiche, posso confermare per esperienza personale la maggior imprudenza degli scuteristi, imprudenza che noto molto di più quando vado in macchina piuttosto che in moto: chi sorpassa le macchine in coda a destra invece che sinistra sono molto più spesso sputer puttosto che moto. Altra cosa che sto iniziando a notare e secondo me sconvolgente è vedere in questo periodo in cui la primavera inizia a scaldare l'aria ma fa ancora abbastanza fresco al mattino molti potenziali suicidi che in superstrada si incollano al culo di un camion per ripararsi dal vento, in una posizione in cui si è protetti dall'aria, ma completamente invisibili all'autista del camion, e soprattutto a meno di mezzo metro dal loro paraurti. e se il camion inchioda? all'autista toccherà anche scrostare pezzi vari di scuter e scuterista mescolati assieme...
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Messaggio da mautit »

Penso che i problemi siano sostanzialmente due, il primo riguarda gli automobilisti che spesso considerano le moto come delle biciclette prestando poca attenzione e causando parecchi incidenti evitabili con un pò di attenzione in più, il secondo, e secondo me più importante, è che ormai circolano delle vere e proprie moto da competizione, con valanghe di inutili cavalli, che per girare in strada sono a mio parere quasi ingestibili, spesso guidate da neofiti.
Quindi occhi aperti!!
Namaste
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Calidreaming
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Messaggio da Calidreaming »

Intanto vorrei vedere per benino l'indagine comunque dando per buono tutto quanto così com'è c'è di che preoccuparsi perchè un provvedimento comunitario poi diventa difficile da cambiare...
... tempo fa qualcuno (forse Marsa) aveva suggerito l'idea di far passare qualche ora in pronto soccorso agli aspiranti motociclanti tanto per fargli passare la voglia di fare i furbi e penso che sarebbe proprio da fare.
Sai dopo che ne hai viste di cotte e di crude come ti si ridimensionano certe scimmie velocistiche ....
I° legge di Cali-Una Guzzi può essere di qualsiasi colore purché rossa
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Gandalf
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Messaggio da Gandalf »

Eccheppalle.

Un altro rumoroso rutto di gente a Bruxelles che non ha un benedetto accidente da fare.

Muoiono molte persone di meno sulle strade oggi che trent'anni fa; con tutti gli scooter, il traffico piu' pericoloso, la velocita' media delle auto assai salita.

Le auto diventano sempre piu' sicure, le scuole guida sono sicuramente migliorate.

In germania muoiono 19 motociclisti ogni 100.000 ogni anno, una frazione di quel che accadeva trent'anni fa.

Ce' un 'infinita' piu' di scooter che vent'anni fa, che i morti siano in aumento non mi sembra nulla di strano. Ci sono piu' morti in auto oggi che nel 1902, e allora?

Mi sono rotto le palle di pagare tasse per degli aspiranti professorini idioti raccomandati.

Braccia rubate all'agricoltura.

Ciao
Gandalf
Ultima modifica di Gandalf il gio mar 23, 2006 9:57 am, modificato 1 volta in totale.
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god_save_the_twin
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Messaggio da god_save_the_twin »

Calidreaming ha scritto:Intanto vorrei vedere per benino l'indagine ....
Sintesi dei risultati dello studio:


In questo periodo di continuo aumento della congestione stradale, i veicoli a due ruote svolgono un ruolo
fondamentale per la mobilità, non soltanto in Italia, ma in tutta Europa.
La dimensione relativamente piccola e i costi di gestione contenuti, permettono a ciclomotori, scooter e moto di
inserirsi agilmente nel fl usso del traffi co e in spazi ridotti rispetto agli altri veicoli.
Tuttavia i motociclisti, al pari di ciclisti e pedoni sono tra i più vulnerabili utenti della strada e gli incidenti che li vedono
coinvolti rappresentano un’importante questione sociale.
É perciò essenziale che tutti i soggetti interessati – Istituzioni, Industria, mondo dei media, società civile –
collaborino al fi ne di migliorare ulteriormente la sicurezza di questo indispensabile mezzo di trasporto.
A tale proposito, l’Associazione Europea di Costruttori di Motocicli (ACEM) con il supporto della Commissione
Europea ed altri partners ha condotto un ampio ed approfondito studio sugli incidenti che hanno coinvolto
motocicli e ciclomotori nel periodo 1999-2000 riferendosi a 5 aree campione europee (Francia, Germania, Italia,
Olanda e Spagna).
La metodologia elaborata dall’Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo (OECD) per l’indagine
approfondita degli incidenti motociclistici è stata utilizzata da tutti e cinque i gruppi di ricerca al fi ne di
garantire coerenza e omogeneità fra i dati raccolti in ciascuna area campione.
Sono stati esaminati in dettaglio un totale di 921 casi e sono state codifi cate circa 2000 variabili per ciascun
incidente. Le indagini comprendono una completa ricostruzione dell’incidente a partire dal luogo in cui esso
si è verifi cato: ispezione dei veicoli, interviste ai testimoni, referti medici raccolti in conformità con le
varie leggi sulla privacy e con la collaborazione e il consenso sia dei feriti che delle autorità competenti.
Da queste informazioni sono stati identifi cati tutti i fattori che hanno contribuito all’esito dell’incidente:
“fattori umani“ (comportamentali), “ambientali” (infrastrutture) e “meccanici” (del veicolo). Per l’identifi cazione
dei potenziali fattori di rischio associati all’utilizzo del mezzo a Due Ruote è stato necessario comparare i dati
degli incidenti con le caratteristiche della popolazione di utenti e mezzi a Due Ruote circolante in ciascun’area di
campionamento, detta “popolazione a rischio” o campione di controllo. La comparazione statistica
tra popolazione di incidenti e popolazione esposta al rischio permette di stimare se e quanto un fattore di rischio
sia sovra o sotto-rappresentato nel database di incidenti. Per esempio: se nel 20% degli incidenti studiati la moto è di
colore rosso, mentre il dato di controllo indica che le moto di questo colore sono il 50% di tutte quelle in circolazione,
allora si può concludere che le moto rosse hanno una minore probabilità di essere coinvolte in un incidente
(sono sottorappresentate); se, al contrario, le moto rosse coinvolte in incidenti fossero sempre il 20%, mentre
quelle complessivamente in circolazione fossero il 10% del totale, allora si potrebbe concludere che la probabilità
di incidente per queste moto sarebbe certamente maggiore (sovra-rappresentazione).
I PRIMI RISULTATIdati degli incidenti dei veicoli
a 2 della visuale o allbilità del veicolo 2 ruote.
LA RICERCA MAIDS HA ANALIZZATO 921 CASI DI INCIDENTE
E 923 CASI DI CONTROLLO

PERCHÉ UNA RICERCA SULLA NATURA E LE CAUSE
DEGLI INCIDENTI DELLE DUE RUOTE ?

Le informazioni rilevate rappresentano il più esteso ed approfondito studio attualmente disponibile sul tema
dell’incidentalità in Europa. Questi dati costituiscono un punto di partenza essenziale
per lo sviluppo di ulteriori ricerche di pubblica utilità sugli incidenti motociclistici.

IL PIÙ RECENTE, APPROFONDITO ED ESTESO STUDIO EUROPEO
ANALISI STATISTICA E FATTORI DI RISCHIO
LE PRINCIPALI CONCLUSIONI DELLA RICERCA MAIDS

Lo studio dei 921 casi in loco ha fornito una grande quantità di dati legati alle caratteristiche generali degli
incidenti delle 2 ruote, che comprendono le cause degli incidenti e le loro conseguenze,
come le lesioni a conducente e passeggeri. Su queste basi sarà possibile identifi care, sviluppare ed introdurre
contromisure realmente efficaci per ridurre gli incidenti stradali.
- Circa il 60% degli incidenti moto
Tutti i dati rilevati sono stati inseriti in una banca dati, suddivisa per ciascuna area campione; successivamente,
tutti gli incidenti (921 casi) sono stati messi a confronto con il campione di controllo (923 casi). L’analisi statistica
comparativa ha evidenziato i fattori di rischio degli incidenti.
Per esempio è emerso che gli scooter sono i veicoli a due ruote maggiormente coinvolti in incidenti: ma poiché
essi costituiscono anche la tipologia di veicolo a due ruote più numerosa in circolazione, va escluso che ad
essi possa essere associato un maggior rischio di essere coinvolti in incidenti stradali rispetto agli altri veicoli
a Due Ruote. Dalla comparazione tra i dati degli incidenti e i casi di controllo si dimostra come l’uso
di alcool aumenta il rischio di incidente, sebbene la percentuale di incidenti in cui tale uso è stato riscontrato risulti
minore rispetto ad altri studi.


Circa il 60% degli incidenti di moto vede coinvolta un’automobile. La percentuale sale se si considerano anche autobus e camion.

La maggior parte degli incidenti avviene in area urbana (72.3%) con bassa densità di traffico ed in buone condizioni di velocità.

Nel 90% dei casi, i rischi relativi al motociclista derivanti dal traffico o dall’ambiente rientrano nella sua sfera visuale prima dell’incidente.

La responsabilità primaria dell’incidente è suddivisa tra conducente dell’altro veicolo (50%) e conducente del veicolo a due ruote (37%).

Nel 70% dei casi in cui la causa primaria è l’errore umano da parte del conducente dell’altro veicolo, questo è dovuto a mancanza di percezione del veicolo a due ruote.

Il 73% di tutti i conducenti moto ha tentato una qualche forma di manovra per evitare la collisione immediatamente prima dell’impatto. Il 32% di questi ha perso il controllo del veicolo durante questa manovra.

Tra i conducenti moto, la fascia di età 41-55 è sottorappresentata (minor rischio); la fascia fino a 15 è leggermente sottorappresentata, mentre quella 18-25 risulta invece sovra-rappresentata.

Sono state rilevate diverse violazioni al Codice della Strada, sia da parte del motociclista (8%) che da parte dei conducenti dell’altro veicolo (18%).

I conducenti d’auto con esperienza di guida anche sulle moto hanno una migliore capacità di accorgersi delle moto nel traffico, rispetto a quelli che non hanno un’esperienza su due ruote.

La percentuale di casi relativi all’uso di alcool o droga è inferiore al 5%, tuttavia si osserva una sovra-rappresentazione di tali casi rispetto al campione di controllo.

I comportamenti illegali, come la guida senza patente di veicoli per i quali è richiesta, aumentano significativamente il rischio di coinvolgimento in incidenti.

La velocità non è uno dei fattori contributivi per il rischio di incidenti, specialmente quando vi è coinvolto un altro veicolo.

In circa il 70% dei casi la velocità di impatto del due ruote è minore di 50 km/h. Tale percentuale sale al 90% nel caso dei ciclomotori.

Nel 18% dei casi la velocità di crociera prima dell’incidente è sensibilmente maggiore o minore di quella del traffico circostante. Tale differenziale di velocità è stato individuato come un fattore che ha contribuito al verificarsi del’incidente.

Il 90% dei ciclomotori avevano una velocità di crociera prima dell’incidente inferiore ai 50 km/h.

I fattori meccanici sono stati la causa primaria dell’incidente in meno dell’1% di tutti gli incidenti. Problemi meccanici sono stati registrati nel 5.1% dei casi, la maggior parte dei quali relativi ai pneumatici, e alla loro manutenzione (3.7%).

Da ispezioni visive sono state rilevate manomissioni sul veicolo per incrementare le prestazioni nel 17.8% dei veicoli coinvolti in incidenti, mentre il campione di controllo mostra solo il 12.3% di manomissione. Tali valori sono inferiori a quelli riportati da altri studi.

La percentuale di incidenti a causa di difetti del manto stradale (bitume, buche etc.) è relativamente bassa (3.6%).

Il 90.4% dei conducenti Due Ruote coinvolti in incidenti indossava il casco. Tuttavia, nel 9.1% dei casi il casco è volato via perché allacciato male o danneggiato durante l’incidente stesso. Complessivamente i caschi risultano essere un dispositivo efficace per la riduzione della gravità delle lesioni alla testa.

Le infrastrutture (guardrail, jersey, etc.) sono un pericolo non molto frequente ma sostanziale, in quanto causano lesioni molto serie agli arti inferiori, alla colona vertebrale e alla testa.
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Messaggio da marsa »

Calidreaming ha scritto:Intanto vorrei vedere per benino l'indagine comunque dando per buono tutto quanto così com'è c'è di che preoccuparsi perchè un provvedimento comunitario poi diventa difficile da cambiare...
... tempo fa qualcuno (forse Marsa) aveva suggerito l'idea di far passare qualche ora in pronto soccorso agli aspiranti motociclanti tanto per fargli passare la voglia di fare i furbi e penso che sarebbe proprio da fare.
Sai dopo che ne hai viste di cotte e di crude come ti si ridimensionano certe scimmie velocistiche ....

Bravo per averlo riproposto!!!
In effetti ero proprio io....pensa tè che me lo ero dimenticato...vado a chiedere l'iscrizione ad honorem al GUZZI SENATUS :lol :lol
Marco
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Stapernazza
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Re: Calma e gesso

Messaggio da Stapernazza »

Se mi permettete do un'altra lettura.........

Non nascondiamoci dietro un dito, la moto è intrinsecamente più pericolosa di un'auto, a parità di prudenza del guidatore e a parità di incidente il motociclista ha spesso la peggio.
Se un'automobilista non ti da la precedenza e sei in auto te la puoi cavare con un bernoccolo e un bel conto dal carrozziere, se sei in moto devi sperare che nel tuo percorso balistico non ci siano pali, marciapiedi o altri impedimenti e dato che non ci sono vie di fuga come in pista la presenza di tali oggetti è quantomai probabile.

Insomma a mio modo di vedere si tratta del solito problema legato alla libertà personale: se scelgo di andare in moto ne devo accettare anche il rischio connesso, sia perchè la moto è più rischiosa in se, sia perchè ci sono dei pirla in giro. E' una mia scelta e nessuno, neanche lo stato - a mio parere - mi puo' negare questa libertà.
Archangel ha scritto: "E' il momento di dare una sterzata, altrimenti fra pochi anni rischiamo che nessuno di noi vada più in moto. Perché ci renderanno la vita impossibile."
E' lo stesso problema del fumo o del casco obbligatorio, il fumo lo odio ma non mi passa neanche per la testa di negare a chicchessia la possibilità di fumare, il casco è un oggetto che ritengo importantissimo ma se c'è qualcuno che vuole andare in giro senza sono cazzi suoi.

Inoltre, stante la rischiosità insita nel motociclo e stante il raddoppio delle immatricolazioni negli ultimi 10 anni, è statisticamente logico che l'incidenza %tuale dei sinistri da moto sul totale incidenti vada ad aumentare.....
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Messaggio da ilgeco »

La maggior parte degli incidenti avviene in area urbana (72.3%) con bassa densità di traffico ed in buone condizioni di velocità

due parole sul traffico urbano, uso la moto quasi tutti i giorni da 17 anni in città e spesso anche in vacanza. In città il traffico è aumentato di molto, questo è ovvio, ma l'educazione stradale è diminuita in proporzione. Noi guzzisti- vedi guzzi senatus auto celebrativo-SIAMO LA CREMA DELLA CREMA (gusto yogurt avariato) e dovremmo insegnare un pò di buona educazione (del tipo dare la precedenza ai pedoni, sorridendo alle belle donne e salutando i bambini, stare bene attenti a sorpassare i tram che non sbuchi qualcuno, bucare le gomme ai suv perchè occupano lo spazio di due smart, rigare le fiancate delle macchine parcheggiate in seconda fila- tranne la mia, off corse-perchè intasano, ecc..) agli scooteristi, innanzitutto comportandoci bene in prima persona, COSA CHE NON SEMPRE SI VEDE IN GIRO, è pieno di smanettoni!!!

Poi aggiungo una singolare interpretazione, secondo me la continua produzione di macchine sempre più alte aumenta il rischio per il motociclista che non riesce a tenere l'occhio longo. non sarà scientifica la cosa..ma farei una petizione anti suv in città (come a londra)!!
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Odysseus
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Messaggio da Odysseus »

god_save_the_twin ha scritto:
Tra i conducenti moto, la fascia di età 41-55 è sottorappresentata (minor rischio); la fascia fino a 15 è leggermente sottorappresentata, mentre quella 18-25 risulta invece sovra-rappresentata.
A me pare che questo sia il dato piu' importante. Le altre variabili osservate non puntano a una causa precisa, per esempio velocita' eccessiva. Questa , identificando una fascia di eta' , isola probabilmente un atteggiamento - piu' aggressivo, disponibile al rischio, di ricerca di emozioni - che e' facile intuire come possa aumentare il rischio di incidenti.

D'altra parte, e' un po' una delle anime del motociclismo - chi non vuole un po' di brivido si compra la Panda o la Multipla.

I piu' anziani sono probabilmente al riparo per via di 1) esperienza 2) un diverso modo di vedere la moto - gusto per il vento e per l'essere in mezzo al paesaggio piu' che ricerca dell'emozione forte, e relativa maggiore cautela.

Come si puo' agire su queste variabili comportamentali ? Qui in America ti fanno vedere i filmini degli incidenti, con la gente col cranio aperto e le fratture esposte. Soprattutto ai ragazzi, per mettergli paura.

Qui c'e' anche la regola che una moto si deve guidare come se avesse lo stesso ingombro di una macchina, con l'unica eccezione che due moto possono viaggiare affiancate sulla stessa corsia. Questa regola, che viene fatta rispettare senza troppi complimenti con multoni e punti, fa si' che il motociclista in genere non si metta a fare zigzagamenti strani e ardite tauromachie in mezzo al traffico.

Poi come siano le statistiche non lo so.
There's bold bikers, and there's old bikers - no bold old bikers.
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civas
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Messaggio da civas »

Ci sono coglioni che sono tali quando attraversano la strada dove non dovrebbero, quando in bici ti attraversano la strada come pecore in un gregge senza nemmeno dare un'occhiata intorno, quando salgono sullo sputer e per arrivare al lavoro 37" prima rischiano 12 volte la loro e l'altrui vita, quando in moto sfrecciano su missili a due ruote a velocità sproporzionate alle condizioni del traffico ed alle loro capacità di individuare i pericoli, quando con la loro suv, il cellulare in mano e guardando più il navigatore che fuori dal parabrezza, guidano come fossero nella giungla equatoriale e non in luoghi civilizzati.
Sono quasi sempre gli stessi idioti che causano gli incidenti o li fanno causare agli altri, sono straconvinto che se si potessero togliere dalla strada questi individui gli incidenti si ridurrebbero del 90%, e non ci sarebbe bisogno di punti patente e limiti di velocità ridicoli.
Perchè troppa gente non conosce il significato della parola "buon senso"?
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Messaggio da god_save_the_twin »

ilgeco ha scritto:La maggior parte degli incidenti avviene in area urbana (72.3%) con bassa densità di traffico ed in buone condizioni di velocità
chiedo scusa

è "visibilità" e non "velocità", ovviamente

ho coretto male io la pagina scannerizzata

gstt
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Messaggio da euebre »

arnamolder ha scritto:
discorso già affrontato più volte, e applicabile a molti altri prodotti venduti e offerti al pubblico. I venditori fanno bene a vendere tutto quello che la gente acquista. Non esiste che uno non possa decidere di vendere una superbike omologata per andare in giro per strada. Quello che manca è il cervello della gente che se la compra, o quanto meno una buona educazione stradale che responsabilizzi il pistolino che appena maggiorenne si (fa) compra(re) la moto con millemila cavalli veri
Già.

Domenica mattina ero a Lecco per un caffè tra amici.

Bello osservare l'esposizione di bolidi con 6900cv.
Ma che cazzo ci fà quella gente seduta sulla ringhiera del sottopasso con le tute in pelle con tanto di saponette sulle ginocchia e stivali......... :-(

Ma dove cazzo pensano di essere a MONZA???

Ok sarà anche l'abbigliamento del supersportivo, ma che ti metti la tuta per andare a bere il caffè e fare 4 chiacchere tra amici.........

Mah!
ho paura che i CV servano per apparire e basta. Poi come si usino quello è un discorso a parte.
L'importante è esternare la potenza, poi se la sai amministrare quello è un tuo problema.



Arnamolder ci 6 domenica a Mandello????
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Messaggio da totogigi »

Gabriele ha scritto:
god_save_the_twin ha scritto:
Tra i conducenti moto, la fascia di età 41-55 è sottorappresentata (minor rischio); la fascia fino a 15 è leggermente sottorappresentata, mentre quella 18-25 risulta invece sovra-rappresentata.
A me pare che questo sia il dato piu' importante. Le altre variabili osservate non puntano a una causa precisa, per esempio velocita' eccessiva. Questa , identificando una fascia di eta' , isola probabilmente un atteggiamento - piu' aggressivo, disponibile al rischio, di ricerca di emozioni - che e' facile intuire come possa aumentare il rischio di incidenti.

Può essere, però mi chiedo se non è che semplicemente sono più numerosi i 25enni dei 50enni?
Ho qualche dubbio sulla tua interpretazione (lo dico senza alcuna polemica s'intende :D ). Notavo che la grande maggioranza degli incidenti avvengono nell'area urbana e a velocità inferiori a 50kmh. Ora, certo, può essere comunque che il pischellerrimo sedicenne impenni con lo scooter al semaforo rosso senza casco, ma anche considerando che nella maggior parte degli incidenti che riguardano moto l'incidente non è causato dal motociclista, forse non è così rilevante l'atteggiamento sborone.

Sul far vedere gli effetti degli incidenti, boh, forse può servire, però spero non induca paura, che è uno degli elementi più pericolosi per un motociclista.

Ribadisco la mia idea: educazione stradale materia presente ogni anno sin dalle elementari (all'interno della più vasta materia 'educazione civica'), controllo con telecamere visibili, segnalate ed evidenti delle aree urbane (come in Inghilterra) e rigida applicazione della legge in presenza di guida scorretta.

I cavalli non c'entrano una sega.
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Messaggio da Pietro »

euebre ha scritto:
Già.

Domenica mattina ero a Lecco per un caffè tra amici.

Bello osservare l'esposizione di bolidi con 6900cv.
Ma che cazzo ci fà quella gente seduta sulla ringhiera del sottopasso con le tute in pelle con tanto di saponette sulle ginocchia e stivali......... :-(

Ma dove cazzo pensano di essere a MONZA???

Ok sarà anche l'abbigliamento del supersportivo, ma che ti metti la tuta per andare a bere il caffè e fare 4 chiacchere tra amici.........

Mah!
ho paura che i CV servano per apparire e basta. Poi come si usino quello è un discorso a parte.
L'importante è esternare la potenza, poi se la sai amministrare quello è un tuo problema.



Arnamolder ci 6 domenica a Mandello????
....gli ha messi lì il Sindaco, fanno parte del paesaggio, ma tu in moto ci vai in mutande ????
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goldbach782001
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Iscritto il: mar mar 07, 2006 10:23 pm
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Messaggio da goldbach782001 »

Secondo il mio parere ci sono due tipi di motociclisti:
-quelli che corrono e rischiano (categoria che odio profondamente, e è facilmente riconoscibile: super moto sportiva, tuta in pelle da 2000 euro...mi fate proprio ridere...se avete tante palle (il che è da vedere) fatelo vedere in altri modi!!!!!...classica gente che utilizza la moto solo per apparire e se si prendono un pò di pioggia vanno a piangere dalla mamma)
-e i motociclisti propriamente detti, che amano la natura, conoscere nuovi luoghi, esplorare, ma anche che utilizzano il mezzo per spostarsi e che non hanno paura di un pò di pioggia e anche in inverno ogni occasione è quella giusta per farsi un bel tour...
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