prodi: "la guzzi nevada è entusiasmante"
- AleCafè
- Utente Registrato
- Messaggi: 12068
- Iscritto il: lun ott 27, 2003 9:21 am
- La/le tua/e Moto Guzzi:: V11 Sport Scura
750 S3
850 T5 - Località: Aggrappato al secolo scorso
Francamente nemmeno a me... Ma prodi non era un ciclista?Tatuato ha scritto:Sapere che Prodi va su un guzzi non è che mi esalti tantissimo...
Comunque tutto torna:
Chi vota a sinistra è un coglione
prodi è un coglione
i ciclisti sono spesso coglioni
Prodi è un ciclista
i ciclisti sono tutti comunisti
i coglioni in senso proprio vanno in bicicletta
I comunisti votano a sinista
Chi va a sinistra senza mettere la freccia è un coglione
Le palle sono una più avanti dell'altra perchè una è più coogliona dell'altra
Ergo un coglione è diessino e l'altro sicuramente rifondarolo
Bertinotti è un rifondarolo
Bertinotti è un coglione
Bertinotti ha un maglioncino di cashmere
Chi indossa i maglioncini di cashmere è un coglione
Io ho parecchi maglioncini di cashemere
Chi indossa un magliocino di cashemere e poi va in bicicletta è un coglione
Il ciclismo è sport di fatica
fare fatica è da coglioni
i proletari fanno fatica
i proletari votano comunista
i proletari sono tutti coglioni
....
No signori vestiti di bianco, non mi piace quella camicina che si allaccia sul didietro...
Ah ha ha! ... Ever get the feeling you've been cheated? Good night!
Se fossi sicuro che non mi si rovinasse l'R4 io a Prodi ci passerei sopra con la macchina... se poi me fate trovà sdriato pure Ruttelli il piacere è massimolupastro ha scritto:DisfattistaTatuato ha scritto:Sapere che Prodi va su un guzzi non è che mi esalti tantissimo...
[size=75]Andrea. La vita è varia e molteplice. Il piacere e' piacere, da dove arriva, arriva.[/size]
Non è ironia... è desiderio...cipciop31 ha scritto:wow... ironia sottile...Tatuato ha scritto: Se fossi sicuro che non mi si rovinasse l'R4 io a Prodi ci passerei sopra con la macchina... se poi me fate trovà sdriato pure Ruttelli il piacere è massimo
[size=75]Andrea. La vita è varia e molteplice. Il piacere e' piacere, da dove arriva, arriva.[/size]
che dire...poche idee ma chiare...
giusto per voltare pagina, un'articolo interessante.
Le ultime carte del Cavaliere
di GIUSEPPE D'AVANZO
È terribilmente pericoloso. È stato già detto e scritto. Bisogna ripeterlo e ricordarselo. Berlusconi convoca nella sede istituzionale di Palazzo Chigi i giornalisti. Appare furente. Non lo è, posa. Il copione è il solito. Strepita, depreca, ammonisce, inveisce. Questa volta, contro i magistrati di Milano. Che cosa c'è di nuovo? È soltanto la conferma che vuole giocare (e giocherà) fino alla fine e oltre ogni limite la carta del conflitto, della divisione irragionevole, dell'avventura funesta. A vederlo, è giusto preoccuparsi. Ha occhi spiritati e mascella rigida. Grida a gola piena. Picchia i pugni sul tavolo. Sceglie le parole più ingiuriose. Allunga il braccio e, nel vuoto, muove l'indice accusatore contro i suoi nemici.
Li vede come fantasmi in ogni angolo della vita pubblica, nascosti nei comuni, nelle regioni, nei seggi elettorali a imbrogliare le schede, tra gli industriali, nei sindacati, all'università, negli ospedali, nelle redazioni dei giornali, tra gli operai, nei palazzi della televisione. Sono fantasmi pericolosi come quei "coglioni" del ceto medio che gli votano contro; come i moderati e i cattolici che, con sgomento, osservano agitarsi il suo spirito animale; come i suoi dipendenti che si rifiutano di servirlo come ordina; come gli alleati che hanno il freddo alla schiena ad ascoltarlo e non gli vanno dietro come dovrebbero. Si rappresenta solo contro il male assoluto. Dice che si difenderà. Geme: "Lo farò per me, per i miei figli, per le mie aziende, per i miei collaboratori, e anche per i cittadini". In ordine di importanza, of course. Non si accorge di svelare il gioco. Gli interessa il suo personale destino, e soltanto quello. Il suo destino e i suoi averi. Pensa che i cittadini debbano fare finalmente qualcosa per proteggere l'uno e gli altri. È a questo punto che affiora in chi lo osserva il timore e un brivido. Che cosa devono fare? Che cosa dovrebbero fare, i cittadini? Scendere in strada? Menare le mani? Berlusconi sembra chiamarli ossessivamente alla lotta, alla barricata come se il nostro piccolo mondo nazionale sia in procinto di crollare sotto l'assedio di una minaccia nera, di un insopportabile ricatto. Come se la nostra democrazia, dove negli ultimi dieci anni ha governato sia il centro-sinistra che il centro-destra, non possa sopportare - pena il collasso - che egli, il più bravo, il più indefesso, il più capace, il più probo, il magnifico in grado di allungare finanche la vita degli italiani di un paio di anni, venga sconfitto dal voto.
Insensibile alle contraddizioni, inventa ogni giorno variazioni falsarie che possano mostrarlo vittima di una trama e di un pericolo mortale. Si lamenta, anche ieri, che gli è stato impedito di andare in televisione. Poi ritorna al consueto leitmotiv. La magistratura. Sceglie le formule più spregiative per l'occasione: "Pubblici ministeri indegni e infami tramano contro di me". Per documentarlo getta tra le mani dei giornalisti un quindicina di fogli di incerta affidabilità, pescati chissà dove, chissà come. Dimostrano, dice, che "gli indegni, gli infami" conoscono la sua innocenza. L'hanno a portata di mano e non la vogliono afferrare. Non c'è una sola affermazione gridata dall'alto di Palazzo Chigi che stia in piedi.
Protesta di aver chiesto il 6 marzo 2006 alla procura una rogatoria per ottenere quei documenti, i pm "infami" gliel'hanno negata. I pm "indegni", al contrario, hanno proposto alle Bahamas quella rogatoria un anno fa, aprile 2005, e riproposta in altre due occasioni, dicembre 2005, febbraio 2006. Il governo di Perry Gladstone Christie non ha mai risposto.
Dice di non conoscere quell'avvocato inglese, David Mills. Egli stesso, Berlusconi, ha avuto modo, però, di ammettere: "Può essere che gli abbia stretto la mano ad Arcore" e l'avvocato inglese, linguacciuto e per suo conto, confessa di essere l'ideatore della "tesoreria" estera e riservata della Fininvest, di averne discusso con Berlusconi "al telefono" e, peggio, un appunto del commercialista di Mills svela che l'avvocato ha incontrato a Londra Berlusconi accompagnato dalla figlia ("... incontra SB + daughter...").
Berlusconi giura sui "suoi figli" che non sapeva nulla dei soldi a Mills. È stato proprio Mills a confidare ai suoi fiscalisti di aver ottenuto dal "dottore" un dono di 600mila dollari per aver taciuto, con molte "tricky corners" (curve pericolose), "tutta la verità" nelle sue due testimonianze in tribunale a Milano (1997 e 1998).
Berlusconi rivela che a dare i soldi a Mills è stato un armatore, Diego Attanasio. È la stessa via d'uscita che ha scelto Mills, disperato e alle strette dopo un misterioso giro del mondo in trenta giorni. I suoi sono ora passi da acrobata. L'avvocato inglese ha prima ammesso di aver ricevuto "il dono" per disposizione del "dottore". Lo ha confermato, alla presenza del suo avvocato, ai pubblici ministeri "infami". Se l'è rimangiato chiamando in causa altri suoi clienti. Quelli lo sbugiardano e allora tira fuori dal sacco il nome di Attanasio: "I 600 mila dollari fanno parte della movimentazione di 2 milioni e 50 mila dollari trasferiti per conto di Attanasio dalla banca MeesPierson della Bahamas, il 23 luglio 1997", dice. Mills è un pasticcione malaccorto. Diego Attanasio lo condanna: "Escludo nella maniera più categorica di aver dato ordine anche indirettamente alla banca MeesPierson...". Ha un buon argomento: "... alla metà del luglio del 1997 ero stato arrestato con l'accusa di corruzione ed ero detenuto nel carcere di Salerno...". Coltiva un interessante sospetto: "... ricordo di aver lasciato a Mills una procura e anche dei fogli firmati in bianco".
L'inchiesta dirà se i fogli distribuiti a Palazzo Chigi fanno parte di quello stock di fogli firmati in bianco dall'armatore. Come, prima o poi, salterà fuori per quali vie e da chi gli uomini di Berlusconi si siano procurati documenti che i pubblici ministeri invocano da un anno. È stato Mills, il benefattore, come dice lui stesso? O il governo delle Bahamas? O addirittura Londra?
Sono, in ogni caso, dubbi e domande che non mutano di una virgola il disegno di Berlusconi. Non gli interessa nemmeno che le bubbole, distribuite ieri nel palazzo del governo, siano prese per buone. Vuole che gli italiani si odino e sa che non c'è odio senza paura. Sa che l'odio è paura cristallizzata, è il dividendo della paura. Gli interessa allora tenere l'atmosfera della vigilia calda come all'inferno. Gli interessa evocare fantasmi e seminare tra gli italiani una robusta, velenosa dose di odio con la paura per la fine della democrazia e la nascita di "un regime". L'odio e la paura sono le ultime disperate e avventurose carte che Berlusconi gioca in questa campagna elettorale. Si va sul sicuro se si scrive che oggi, a 48 ore dal voto, se ne inventerà lungo questa strada ancora un altra.
giusto per voltare pagina, un'articolo interessante.
Le ultime carte del Cavaliere
di GIUSEPPE D'AVANZO
È terribilmente pericoloso. È stato già detto e scritto. Bisogna ripeterlo e ricordarselo. Berlusconi convoca nella sede istituzionale di Palazzo Chigi i giornalisti. Appare furente. Non lo è, posa. Il copione è il solito. Strepita, depreca, ammonisce, inveisce. Questa volta, contro i magistrati di Milano. Che cosa c'è di nuovo? È soltanto la conferma che vuole giocare (e giocherà) fino alla fine e oltre ogni limite la carta del conflitto, della divisione irragionevole, dell'avventura funesta. A vederlo, è giusto preoccuparsi. Ha occhi spiritati e mascella rigida. Grida a gola piena. Picchia i pugni sul tavolo. Sceglie le parole più ingiuriose. Allunga il braccio e, nel vuoto, muove l'indice accusatore contro i suoi nemici.
Li vede come fantasmi in ogni angolo della vita pubblica, nascosti nei comuni, nelle regioni, nei seggi elettorali a imbrogliare le schede, tra gli industriali, nei sindacati, all'università, negli ospedali, nelle redazioni dei giornali, tra gli operai, nei palazzi della televisione. Sono fantasmi pericolosi come quei "coglioni" del ceto medio che gli votano contro; come i moderati e i cattolici che, con sgomento, osservano agitarsi il suo spirito animale; come i suoi dipendenti che si rifiutano di servirlo come ordina; come gli alleati che hanno il freddo alla schiena ad ascoltarlo e non gli vanno dietro come dovrebbero. Si rappresenta solo contro il male assoluto. Dice che si difenderà. Geme: "Lo farò per me, per i miei figli, per le mie aziende, per i miei collaboratori, e anche per i cittadini". In ordine di importanza, of course. Non si accorge di svelare il gioco. Gli interessa il suo personale destino, e soltanto quello. Il suo destino e i suoi averi. Pensa che i cittadini debbano fare finalmente qualcosa per proteggere l'uno e gli altri. È a questo punto che affiora in chi lo osserva il timore e un brivido. Che cosa devono fare? Che cosa dovrebbero fare, i cittadini? Scendere in strada? Menare le mani? Berlusconi sembra chiamarli ossessivamente alla lotta, alla barricata come se il nostro piccolo mondo nazionale sia in procinto di crollare sotto l'assedio di una minaccia nera, di un insopportabile ricatto. Come se la nostra democrazia, dove negli ultimi dieci anni ha governato sia il centro-sinistra che il centro-destra, non possa sopportare - pena il collasso - che egli, il più bravo, il più indefesso, il più capace, il più probo, il magnifico in grado di allungare finanche la vita degli italiani di un paio di anni, venga sconfitto dal voto.
Insensibile alle contraddizioni, inventa ogni giorno variazioni falsarie che possano mostrarlo vittima di una trama e di un pericolo mortale. Si lamenta, anche ieri, che gli è stato impedito di andare in televisione. Poi ritorna al consueto leitmotiv. La magistratura. Sceglie le formule più spregiative per l'occasione: "Pubblici ministeri indegni e infami tramano contro di me". Per documentarlo getta tra le mani dei giornalisti un quindicina di fogli di incerta affidabilità, pescati chissà dove, chissà come. Dimostrano, dice, che "gli indegni, gli infami" conoscono la sua innocenza. L'hanno a portata di mano e non la vogliono afferrare. Non c'è una sola affermazione gridata dall'alto di Palazzo Chigi che stia in piedi.
Protesta di aver chiesto il 6 marzo 2006 alla procura una rogatoria per ottenere quei documenti, i pm "infami" gliel'hanno negata. I pm "indegni", al contrario, hanno proposto alle Bahamas quella rogatoria un anno fa, aprile 2005, e riproposta in altre due occasioni, dicembre 2005, febbraio 2006. Il governo di Perry Gladstone Christie non ha mai risposto.
Dice di non conoscere quell'avvocato inglese, David Mills. Egli stesso, Berlusconi, ha avuto modo, però, di ammettere: "Può essere che gli abbia stretto la mano ad Arcore" e l'avvocato inglese, linguacciuto e per suo conto, confessa di essere l'ideatore della "tesoreria" estera e riservata della Fininvest, di averne discusso con Berlusconi "al telefono" e, peggio, un appunto del commercialista di Mills svela che l'avvocato ha incontrato a Londra Berlusconi accompagnato dalla figlia ("... incontra SB + daughter...").
Berlusconi giura sui "suoi figli" che non sapeva nulla dei soldi a Mills. È stato proprio Mills a confidare ai suoi fiscalisti di aver ottenuto dal "dottore" un dono di 600mila dollari per aver taciuto, con molte "tricky corners" (curve pericolose), "tutta la verità" nelle sue due testimonianze in tribunale a Milano (1997 e 1998).
Berlusconi rivela che a dare i soldi a Mills è stato un armatore, Diego Attanasio. È la stessa via d'uscita che ha scelto Mills, disperato e alle strette dopo un misterioso giro del mondo in trenta giorni. I suoi sono ora passi da acrobata. L'avvocato inglese ha prima ammesso di aver ricevuto "il dono" per disposizione del "dottore". Lo ha confermato, alla presenza del suo avvocato, ai pubblici ministeri "infami". Se l'è rimangiato chiamando in causa altri suoi clienti. Quelli lo sbugiardano e allora tira fuori dal sacco il nome di Attanasio: "I 600 mila dollari fanno parte della movimentazione di 2 milioni e 50 mila dollari trasferiti per conto di Attanasio dalla banca MeesPierson della Bahamas, il 23 luglio 1997", dice. Mills è un pasticcione malaccorto. Diego Attanasio lo condanna: "Escludo nella maniera più categorica di aver dato ordine anche indirettamente alla banca MeesPierson...". Ha un buon argomento: "... alla metà del luglio del 1997 ero stato arrestato con l'accusa di corruzione ed ero detenuto nel carcere di Salerno...". Coltiva un interessante sospetto: "... ricordo di aver lasciato a Mills una procura e anche dei fogli firmati in bianco".
L'inchiesta dirà se i fogli distribuiti a Palazzo Chigi fanno parte di quello stock di fogli firmati in bianco dall'armatore. Come, prima o poi, salterà fuori per quali vie e da chi gli uomini di Berlusconi si siano procurati documenti che i pubblici ministeri invocano da un anno. È stato Mills, il benefattore, come dice lui stesso? O il governo delle Bahamas? O addirittura Londra?
Sono, in ogni caso, dubbi e domande che non mutano di una virgola il disegno di Berlusconi. Non gli interessa nemmeno che le bubbole, distribuite ieri nel palazzo del governo, siano prese per buone. Vuole che gli italiani si odino e sa che non c'è odio senza paura. Sa che l'odio è paura cristallizzata, è il dividendo della paura. Gli interessa allora tenere l'atmosfera della vigilia calda come all'inferno. Gli interessa evocare fantasmi e seminare tra gli italiani una robusta, velenosa dose di odio con la paura per la fine della democrazia e la nascita di "un regime". L'odio e la paura sono le ultime disperate e avventurose carte che Berlusconi gioca in questa campagna elettorale. Si va sul sicuro se si scrive che oggi, a 48 ore dal voto, se ne inventerà lungo questa strada ancora un altra.
V11 la poderosa
barcolla ma non molla
barcolla ma non molla
concord e son d'accuord. quanto all'opposizione costruttiva NIET. il COMINTERN, sede operativa del partito unico centrale ha deciso che le moto guzzi devono essere TUTTE rosso fiammante.Macio ha scritto:Si ma a mezzanotte chiudiamola lì anche noi però....
P.S. ma da lunedì portò fare anch'io "opposizione costruttiva"?
scherzi a parte, lo sapevate che una leggenda metropolitana milanese (linea 1..) vuole che al Brandirali (attualmente consigliere comunale di Forza Italia, area comunione liberazione, mannaccia a lui) ex leader di servire il popolo, Mao in persona regalò un guzzone Sp 1000 a titolo onorifico? Che tempi, se oggi il gaio Pecoraro Scanio mi regalasse una lambretta a pile radiocomandata mi accontenteri. ciao
V11 la poderosa
barcolla ma non molla
barcolla ma non molla
- Maigret
- Utente Registrato
- Messaggi: 1287
- Iscritto il: sab giu 26, 2004 2:06 am
- Località: Coltano, Pisa
- Contatta:
Come cambiano le persone... E' proprio vero che non ci sono limiti al peggio.ilgeco ha scritto:scherzi a parte, lo sapevate che una leggenda metropolitana milanese (linea 1..) vuole che al Brandirali (attualmente consigliere comunale di Forza Italia, area comunione liberazione, mannaccia a lui) ex leader di servire il popolo, Mao in persona regalò un guzzone Sp 1000 a titolo onorifico?
Però mi pare strano che Mao abbia regalato una SP1000 a Brandirali, per il semplice fatto che la SP fu presentata proprio quando Mao era lì lì per tirare le cuoia - o forse le aveva già tirate. Magari un'altra Guzzi di un altro modello, oppure il regalo non ci fu proprio... o forse era una Kehyn (o come cavolo si chiamava?)
Bello l'articolo... dov'era pubblicato?
Quanto a Ferrara, io lo vedrei bene stipato dentro un Apino 50!
ex RossoGuzzi - ex Falconiere
- charlifirpo
- Utente Registrato
- Messaggi: 5513
- Iscritto il: ven set 09, 2005 2:42 pm
- La/le tua/e Moto Guzzi:: ex breva 750
ex bellagio
ex BMW R1150 R
BMW GS1200 TB - Località: Ortona (CH) - Abruzzo
rabbia, odio, paura,ilgeco ha scritto:che dire...poche idee ma chiare...
giusto per voltare pagina, un'articolo interessante.
Le ultime carte del Cavaliere
di GIUSEPPE D'AVANZO
...Sono, in ogni caso, dubbi e domande che non mutano di una virgola il disegno di Berlusconi. Non gli interessa nemmeno che le bubbole, distribuite ieri nel palazzo del governo, siano prese per buone. Vuole che gli italiani si odino e sa che non c'è odio senza paura. Sa che l'odio è paura cristallizzata, è il dividendo della paura. Gli interessa allora tenere l'atmosfera della vigilia calda come all'inferno. Gli interessa evocare fantasmi e seminare tra gli italiani una robusta, velenosa dose di odio con la paura per la fine della democrazia e la nascita di "un regime". L'odio e la paura sono le ultime disperate e avventurose carte che Berlusconi gioca in questa campagna elettorale. Si va sul sicuro se si scrive che oggi, a 48 ore dal voto, se ne inventerà lungo questa strada ancora un altra.
le vie per il lato oscuro esse sono
maestro jedi charlifirpo
AleCafè ha scritto: Comunque tutto torna:
Chi vota a sinistra è un coglione
prodi è un coglione
i ciclisti sono spesso coglioni
Prodi è un ciclista
i ciclisti sono tutti comunisti
....
Anche distruttiva.......basta che fai l'opposizione!Macio ha scritto: P.S. ma da lunedì portò fare anch'io "opposizione costruttiva"?
azz che imprecisione..vedi che sono proprio di un'altra generazione (mi sà che all'epoca dovevo ancora nascere o giù di lì..) destinata a campare 100 anni grazie al governo di CD (pure questo ci tocca sentire..). cmq la leggenda ha solide fonti.. e la moto era una guzzi rossa. Ferrara me lo vedo su una minimoto in penna, mentre al berluccica facciamo una colletta per un goldwing full-optional con cui farsi coast to coast la 66route, una boccata d'ossigeno gli farebbe bene (sempre meglio dell'ora d'aria..).Rosso Guzzi ha scritto: Però mi pare strano che Mao abbia regalato una SP1000 a Brandirali, per il semplice fatto che la SP fu presentata proprio quando Mao era lì lì per tirare le cuoia - o forse le aveva già tirate. Magari un'altra Guzzi di un altro modello, oppure il regalo non ci fu proprio... o forse era una Kehyn (o come cavolo si chiamava?)
Bello l'articolo... dov'era pubblicato?
Quanto a Ferrara, io lo vedrei bene stipato dentro un Apino 50!
l'articolo era della Repubblica, ciao
V11 la poderosa
barcolla ma non molla
barcolla ma non molla
- Maigret
- Utente Registrato
- Messaggi: 1287
- Iscritto il: sab giu 26, 2004 2:06 am
- Località: Coltano, Pisa
- Contatta:
Ma no, il Goldwind il Berlusca se lo può comprare benissimo da sè... Semmai un bel generatore a pedali, così ci risolve il problema della crisi energetica!
Il Galletto lo vedrei bene per Buttiglione... Dopotutto era lo scooter del parroco.
Fini invece su una Alce in versione ARMIR.
Tremonti su una bella biciclettina rosa con le rotelle e il cesto davanti.
Ecc...
Il Galletto lo vedrei bene per Buttiglione... Dopotutto era lo scooter del parroco.
Fini invece su una Alce in versione ARMIR.
Tremonti su una bella biciclettina rosa con le rotelle e il cesto davanti.
Ecc...
ex RossoGuzzi - ex Falconiere
- Odysseus
- Utente Registrato
- Messaggi: 9471
- Iscritto il: dom ago 21, 2005 11:19 pm
- La/le tua/e Moto Guzzi:: California Special Sport
SP III - Località: la 've zefiro aleggia , e mille vaghi aspetti ...
Scherza coi fanti ma lascia stare i santi - tali sono l'Alce e Super AlceRosso Guzzi ha scritto:
Fini invece su una Alce in versione ARMIR.
A Fini spetta di diritto un vespone nero, il maxi con le scarpe a punta per l'inverno, e il bomber con le timberland gialle per la mezza stagione.
There's bold bikers, and there's old bikers - no bold old bikers.