da gazzettiere » lun giu 19, 2006 12:55 am
se le riviste di qualità hanno la rubrica "il sofà delle muse", qui potremo ben permetterci "il sellino delle muse".
dunque, ho appena letto frankenstein.
sorpresa: è completamente diverso da come ce lo hanno tramandato i film.
macché castello in transilvania, macché antro oscuro. macché mostro insensibile dai vocalismi preistorici. macché romanzone gotico di fine ottocento.
si svolge a fine settecento tra la germania, la svizzera, chamonix e il lago di como.
il romanzo ha una struttura a scatole, in cui ciascuno dei personaggi cerca sé stesso.
riassumo in breve.
siamo ai primi dell'800, napoleone ha appena finito la sua avventura ed è appena arrivato a sant'elena.
la giovanissima mary shelley è in vacanza in svizzera con suo marito percy bissey shelley, poeta di altissima levatura, con lord byron (altro poetone) e altri amici eletti.
si sfidano a scrivere il racconto più accapponante possibile. uno scrive del fantasma, l'altro del... eccetera. mary scrive questa storia di frankenstein.
scatola uno, l'odissea alla ricerca del polo.
fine settecento. un ricco e giovane inglese scrive una letera alla sorella in patria. quella che leggiamo è la sua lettera in cui egli racconta questo strano accadumento. oceano glaciale artico, a nord della novaja zemlija. il nostro ricco e giovane inglese cerca di arrivare al polo. noleggia una nave a vela e salpa dalla russia alla ricerca del continente che non c'è. il clipper arriva tra i ghiacci e si ferma. passa in lontanza una slitta, e subito dopo viene trovato sottobordo un tedesco moribondo. viene raccattato, curato. si chiama frankenstein. qualche giorno dopo, rimessosi un po' in sesto, il dottore comincia a raccontare.
scatola due, l'odissea alla ricerca del golem.
fankenstein racconta all'inglese il suo strano accadimento. germania, fine settecento, gli anni in cui werther si addolorava ad amare lotte. lui è uno studente d'università che si dedica - contro il volere dei suoi docenti - agli studi alchemici. nella sua cameruccia di studente crea la vita, rubandola dall'elettricità appena scoperta. frankenstein si accorge che nel dare la vita ha commesso hybris (peccato di superbia contro gli dei) e fugge inorridito, abbandonando il suo bel manzo a sé stesso.
ricomincia la sua vita in svizzera, da ricco mercante, dove conosce una nobile giovinetta lombarda nata sul lago di como (a mandello?). aveva dimenticato la sua creatura, ma esso si ripresenta in lontananza. si cercano e si temono, frankenstein e la sua creatura.
alla fine il creatore e il suo coso si trovano insieme nei ghiacci del monte bianco, lato francese.
scatola tre, l'odissera della ricerca di sé
il coso parla, ha una cultura non banale, una forte sensibilità.
il coso racconta a frankenstein il suo strano accadimento. la sua breve vita, la scoperta della parola e dei sentimenti, il dolore continuo dell'essere scacciato da tutti, i grandi dubbi sull'esistenza.
e chiede: perché mi hai generato? chi sono io? quale il senso della mia vita?
frankenstein gli risponde che lui è un mostro abietto, che si è pentito di averlo creato, che tutto di lui gli ripugna.
il coso dice: mi hai condannato a vivere: almeno fammi vivere con l'amore: sono senza affetti e i miei sentimenti sono frustrati dalla ripugnanza delle persone che mi vedono, e tu pure mio padre creatore mi scacci: ora creami una mostressa con cui possa dividere i miei sentimenti.
frankenstein gli dice: manco per sogno, già una volta ho commesso l'errore e non intendo ripeterlo per creare per di più una mostressa con cui generare una stirpe di mostricini: affaracci tuoi.
il coso: ma come? assumiti la tua responsabilità, io sono carne e sangue e cuore e cervello; mi hai fatto e io non te l'ho chiesto. aiutami oppure, oppure ti colpirò negli affetti più estremi.
fin qui il romanzo era in salita. ora comincia la discesa. frankenstein è assediato dal coso che ogni tanto si presenta per commettere omicidi efferati nella cerchia degli affetti del dottore.
finalmente si sposa con la sua bella comasca, la contessina lavezza, e appena finita la cerimonia sale in camera per raggiungere la sua bella ma... il coso entra dalla finestra e ammazza la lavezza. il dottor frankenstein giura eterna vendetta, e il coso fugge sì, ma facendosi inseguire a bella posta, lasciando tracce continue.
frankenstein peregrina per l'europa dietro al coso per ucciderlo finché non arrivano nei ghiacci artici dove frankenstein, moribondo, viene raccolto dalla spedizione artica. laggiù in lontananza l'orribile creatura non aspetta che la morte di frankenstein.
finito.
strano vero? non te lo saresti mai immaginato in questo modo, il romanzo...
bello, appassionante, filosofico.