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da quattroruote.it
La McLaren è ufficialmente sotto inchiesta da parte della Federazione internazionale dell'automobile per la spy-story che vede coinvolti il suo progettista Mike Coughlan e l'ex capo meccanico della Ferrari Nigel Stepney.
In un comunicato la Fia fa sapere che "i rappresentati del team sono stati convocati per rispondere dell'accusa secondo cui, tra il marzo e luglio 2007, in violazione dell'articolo 151c del Codice sportivo internazionale la McLaren-Mercedes sarebbe entrata illecitamente in possesso di documenti e informazioni riservate appartenenti alla Ferrari, compreso materiale che potrebbe essere usato per progettare, costruire, analizzare, testare, sviluppare e/o mettere in pista una F2007".
A questo punto la squadra di Woking rischia davvero grosso: se riconosciuta colpevole, potrebbe addirittura essere esclusa dal Mondiale di F.1. E a pagare, incolpevolmente, sarebbero anche i suoi piloti, Lewis Hamilton e Fermando Alonso.
La McLaren è ufficialmente sotto inchiesta da parte della Federazione internazionale dell'automobile per la spy-story che vede coinvolti il suo progettista Mike Coughlan e l'ex capo meccanico della Ferrari Nigel Stepney.
In un comunicato la Fia fa sapere che "i rappresentati del team sono stati convocati per rispondere dell'accusa secondo cui, tra il marzo e luglio 2007, in violazione dell'articolo 151c del Codice sportivo internazionale la McLaren-Mercedes sarebbe entrata illecitamente in possesso di documenti e informazioni riservate appartenenti alla Ferrari, compreso materiale che potrebbe essere usato per progettare, costruire, analizzare, testare, sviluppare e/o mettere in pista una F2007".
A questo punto la squadra di Woking rischia davvero grosso: se riconosciuta colpevole, potrebbe addirittura essere esclusa dal Mondiale di F.1. E a pagare, incolpevolmente, sarebbero anche i suoi piloti, Lewis Hamilton e Fermando Alonso.
Il Norgista
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.
Effettivamente con le attuali F1 il pilota conta moltissimo rispetto alla macchina....
La classifica 2007
1 Lewis Hamilton...... McLaren
2 Fernando Alonso... McLaren
3 Kimi Raikkonen..... Ferrari
4 Felipe Massa......... Ferrari
5 Nick Heidfeld ........ Bmw
6 Robert Kubica........ Bmw
7 Giancarlo Fisichella Renault
8 Heikki Kovalainen .Renault
Effettivamente con le attuali F1 il pilota conta moltissimo rispetto alla macchina....
La classifica 2007
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copio da repubblica.it
MODENA - L'epicentro del terremoto è un documento spesso un dito. Si chiama "affidavit" ed è una memoria difensiva giurata consegnata pochi giorni fa all'Alta corte di Londra. Dentro c'è tutta la verità di Mike Coughlan, il capo progettista della McLaren trovato in possesso dei disegni della Ferrari: una versione ambigua, a tratti reticente, ma comunque sufficientemente chiara per mettere seriamente a rischio il futuro, e anche il presente, della scuderia inglese.
Il primo passo compiuto da Coughlan, come quasi sempre si fa in circostanze del genere, è l'ammissione, generica, di responsabilità: "E' vero - scrive il tecnico - quei disegni li avevo io. Ed è stata mia responsabilità averli avuti". Dice proprio così, Coughlan, "my responsability", dimostrando che, in questo momento, la cosa che gli è più a cuore è limitare i danni, evitare cioè che un suo errore, una sua ingenuità, possano finire per ricadere sull'intera scuderia compromettendo una delle stagioni migliori da un po' di tempo a questa parte.
Del resto, con necessaria prudenza, la McLaren si è da subito ben guardata dal licenziare il suo ex dipendente (come invece ha fatto la Ferrari nei confronti del suo presunto complice, Nigel Stepney). Gli inglesi si sono limitati a una semplice, quasi garbata sospensione dall'attività di Coughlan il quale, coerentemente, ha riempito la sua testimonianza di quei "my responsability". Che però sono una coperta decisamente troppo corta, per nascondere le responsabilità del team.
Ed è lo stesso Coughlan, involontariamente, a puntare l'indice. Perché poche pagine più avanti, in quello che con ogni probabilità finirà per essere il passaggio cruciale del processo alla McLaren, il capo dei progettisti rivela: "Quei progetti li mostrai in McLaren. E non solo a Jonathan Neale (come era sino ad oggi noto, ndr), ma anche ad altri".
Certamente consapevole della gravità dell'affermazione, Coughlan si affretta a ridimensionarne i contorni. "Però tutti hanno reagito allo stesso modo, dicendomi dapprima che non ne volevano sapere e poi invitandomi a sbarazzarmi di quei progetti".
Il tentativo di riduzione della responsabilità dei manager McLaren, però, rischia di risultare vano. Perché nella F1 vige una regola che, per certi versi, è assimilabile a quella della responsabilità oggettiva nel calcio (quella per intenderci che ha condannato Juventus, Fiorentina, Milan e Lazio per Calciopoli). E' l'articolo 3.1 del codice sportivo che dice espressamente che "è responsabilità di ogni concorrente assicurarsi che tutti i suoi componenti osservino le norme del Patto, del Codice, le regole tecniche e quelle sportive".
Insomma, sta alle scuderie controllare che i propri tecnici non commettano irregolarità. Irregolarità che è lo stesso Coughlan a dettagliare, più avanti, nella sua memoria, laddove descrive il modo attraverso cui è entrato in possesso di quei documenti. Il punto è fondamentale non tanto per individuare e "graduare" le responsabilità della McLaren, ma soprattutto per capire cosa sia realmente successo in Ferrari. Per capire chi e come ha deciso di tradire le Rosse.
Ovviamente Coughlan non fornisce alcuna indicazione sul chi. Però sul come racconta un dettaglio interessante e inatteso. "Quei documenti mi sono arrivati con il Pony Express". Cioè: nel regno della tecnologia qualcuno - secondo l'accusa della Ferrari, Nigel Stepney - avrebbe affidato a un mezzo tanto antiquato un patrimonio informativo, e quindi economico, del genere. Ma la questione del pony express è molto importante anche per un altro motivo: è uno strumento che lascia molte tracce dietro di sé e metterebbe in condizione qualunque investigatore di risalire agilmente al mittente.
E qui si apre un altro punto molto delicato. E cioè: l'uso che potrà essere fatto di queste carte. Perché al momento l'unico uso consentito per legge è quello che ne ha fatto la Ferrari che le ha prese e le ha spedite a Parigi dove, il 26 luglio, comincerà il processo sportivo alla McLaren. Non potranno però, almeno in teoria, essere utilizzate nell'ambito del processo penale italiano (che al momento è aperto a Modena per sabotaggio, in relazione alla famosa storia della polverina trovata nei serbatoi delle Rosse alla vigilia del Gp di Montecarlo). E quindi c'è il concreto rischio che - una volta arrivati a una condanna sportiva per la McLaren - la questione si areni.
La Ferrari potrebbe non avere alcun interesse - o addirittura avere qualche timore - ad arrivare fino in fondo a questa vicenda e quindi potrebbe decidere di non fare denuncia per spionaggio (e al momento ancora non l'ha fatta) e finire di lavare i panni sporchi in famiglia, con calma e, soprattutto, poco clamore.
MODENA - L'epicentro del terremoto è un documento spesso un dito. Si chiama "affidavit" ed è una memoria difensiva giurata consegnata pochi giorni fa all'Alta corte di Londra. Dentro c'è tutta la verità di Mike Coughlan, il capo progettista della McLaren trovato in possesso dei disegni della Ferrari: una versione ambigua, a tratti reticente, ma comunque sufficientemente chiara per mettere seriamente a rischio il futuro, e anche il presente, della scuderia inglese.
Il primo passo compiuto da Coughlan, come quasi sempre si fa in circostanze del genere, è l'ammissione, generica, di responsabilità: "E' vero - scrive il tecnico - quei disegni li avevo io. Ed è stata mia responsabilità averli avuti". Dice proprio così, Coughlan, "my responsability", dimostrando che, in questo momento, la cosa che gli è più a cuore è limitare i danni, evitare cioè che un suo errore, una sua ingenuità, possano finire per ricadere sull'intera scuderia compromettendo una delle stagioni migliori da un po' di tempo a questa parte.
Del resto, con necessaria prudenza, la McLaren si è da subito ben guardata dal licenziare il suo ex dipendente (come invece ha fatto la Ferrari nei confronti del suo presunto complice, Nigel Stepney). Gli inglesi si sono limitati a una semplice, quasi garbata sospensione dall'attività di Coughlan il quale, coerentemente, ha riempito la sua testimonianza di quei "my responsability". Che però sono una coperta decisamente troppo corta, per nascondere le responsabilità del team.
Ed è lo stesso Coughlan, involontariamente, a puntare l'indice. Perché poche pagine più avanti, in quello che con ogni probabilità finirà per essere il passaggio cruciale del processo alla McLaren, il capo dei progettisti rivela: "Quei progetti li mostrai in McLaren. E non solo a Jonathan Neale (come era sino ad oggi noto, ndr), ma anche ad altri".
Certamente consapevole della gravità dell'affermazione, Coughlan si affretta a ridimensionarne i contorni. "Però tutti hanno reagito allo stesso modo, dicendomi dapprima che non ne volevano sapere e poi invitandomi a sbarazzarmi di quei progetti".
Il tentativo di riduzione della responsabilità dei manager McLaren, però, rischia di risultare vano. Perché nella F1 vige una regola che, per certi versi, è assimilabile a quella della responsabilità oggettiva nel calcio (quella per intenderci che ha condannato Juventus, Fiorentina, Milan e Lazio per Calciopoli). E' l'articolo 3.1 del codice sportivo che dice espressamente che "è responsabilità di ogni concorrente assicurarsi che tutti i suoi componenti osservino le norme del Patto, del Codice, le regole tecniche e quelle sportive".
Insomma, sta alle scuderie controllare che i propri tecnici non commettano irregolarità. Irregolarità che è lo stesso Coughlan a dettagliare, più avanti, nella sua memoria, laddove descrive il modo attraverso cui è entrato in possesso di quei documenti. Il punto è fondamentale non tanto per individuare e "graduare" le responsabilità della McLaren, ma soprattutto per capire cosa sia realmente successo in Ferrari. Per capire chi e come ha deciso di tradire le Rosse.
Ovviamente Coughlan non fornisce alcuna indicazione sul chi. Però sul come racconta un dettaglio interessante e inatteso. "Quei documenti mi sono arrivati con il Pony Express". Cioè: nel regno della tecnologia qualcuno - secondo l'accusa della Ferrari, Nigel Stepney - avrebbe affidato a un mezzo tanto antiquato un patrimonio informativo, e quindi economico, del genere. Ma la questione del pony express è molto importante anche per un altro motivo: è uno strumento che lascia molte tracce dietro di sé e metterebbe in condizione qualunque investigatore di risalire agilmente al mittente.
E qui si apre un altro punto molto delicato. E cioè: l'uso che potrà essere fatto di queste carte. Perché al momento l'unico uso consentito per legge è quello che ne ha fatto la Ferrari che le ha prese e le ha spedite a Parigi dove, il 26 luglio, comincerà il processo sportivo alla McLaren. Non potranno però, almeno in teoria, essere utilizzate nell'ambito del processo penale italiano (che al momento è aperto a Modena per sabotaggio, in relazione alla famosa storia della polverina trovata nei serbatoi delle Rosse alla vigilia del Gp di Montecarlo). E quindi c'è il concreto rischio che - una volta arrivati a una condanna sportiva per la McLaren - la questione si areni.
La Ferrari potrebbe non avere alcun interesse - o addirittura avere qualche timore - ad arrivare fino in fondo a questa vicenda e quindi potrebbe decidere di non fare denuncia per spionaggio (e al momento ancora non l'ha fatta) e finire di lavare i panni sporchi in famiglia, con calma e, soprattutto, poco clamore.
Il Norgista
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A MORTE! A MORTE! AL ROGO! AL ROGO!
abbasso la perfida albione!!!
MODENA - "Stavolta la McLaren non la salva nemmeno il dottor House". Scherzavano così, ieri sera, tra Modena e Maranello nel commentare gli ultimi sviluppi di questa interminabile spy story della Formula Uno. E in effetti, le cose sembrano mettersi sempre peggio per il team anglo tedesco, i cui avvocati il prossimo 26 luglio a Parigi dovranno esibirsi in peripezie logiche di non poco conto per evitare l'inevitabile: ovvero "la profezia del Times" secondo la quale la condanna per scuderia e piloti è praticamente inevitabile.
Dopo il ritrovamento, in casa del capo progettista della McLaren, al secolo Mike Coughlan, del dossier Ferrari (una sorta di manuale su come fabbricare e perfezionare in casa una Rossa, versione 2007), dopo le ammissioni dello stesso capo progettista (che ha raccontato di aver parlato di quel dossier con i vertici della scuderia), dopo l'apertura di una inchiesta da parte della Federazione internazionale dell'automobilismo contro la McLaren, dopo tutto questo arriva ora il colpo di grazia. Un colpo di grazia, raccontato dal settimanale Autosport, che ha l'aspetto innocuo e familiare di una email, "confidential", inviata al solito Coughlan (era nel suo pc) da un altro dei protagonisti di questa estate rovente di segreti, bugie e pedinamenti: il meccanico Ferrari, Nigel Stepney.
Siamo a fine marzo e il mondo della Formula Uno è terrorizzato. Perché le Ferrari, al loro debutto sul circuito di Melbourne, sono andate benissimo. Raikkonen ha vinto e le prestazioni delle macchine sono state ottime anche in prova. Ma all'improvviso, nella cartella di posta in arrivo, sull'outlook di Coughlan arriva il messaggio che potrebbe cambiare la stagione: "Perché non date un'occhiata al nuovo fondo piatto mobile della Ferrari? Magari è irregolare...", chiede, anzi suggerisce, il tecnico del Cavallino. Il fondo piatto "mobile" era una delle grandi novità della Ferrari del 2007.
Pochi giorni dopo l'arrivo di quella email, prima del Gp in Malesia, la McLaren chiederà alla Fia un "chiarimento" sulla regolamentazione con particolare riferimento proprio al "fondo piatto"; una sorta di avvertimento, in risposta al quale la Ferrari, prudentemente, tornerà ad utilizzare il vecchio fondo, quello "non mobile".
Cosa sia successo dopo l'arrivo della mail, se sia stato cioè proprio Coughlan a girare l'informazione ai vertici del proprio team, non è dato sapersi con certezza. Ma certo difficilmente i membri del consiglio mondiale che dovranno decidere sul comportamento della McLaren ignoreranno la coincidenza. Alle coincidenze, in Formula Uno, generalmente ci si crede poco. A questa, poi, che è stata già fatta notare nel "capo di imputazione" che la Fia ha contestato alla McLaren, ancora meno.
Oltre ad anticipare di alcuni mesi l'inizio dello spionaggio industriale, la questione dell'email, se confermata, appare particolarmente pesante perché incenerisce in un colpo solo i due principali argomenti che erano alla base della strategia difensiva elaborata da Ron Dennis e soci. I legali anglo tedeschi davanti alla corte vorrebbero infatti riuscire ad affermare che mai e poi mai alcun dato acquisito dall'"uomo accusato dalla Ferrari" (è il modo sprezzante con cui la McLaren chiama Coughlan in questi giorni) è stato utilizzato dal team. Che poi è esattamente il punto dolente messo in risalto dal Times quando nei giorni scorsi ha spiegato che l'operazione difficile da compiere sarà dimostrare che mai Coughlan, una volta lette le carte Ferrari, ha utilizzato la sua conoscenza per favorire le McLaren.
Il secondo obbiettivo che si erano dati i legali era convincere la corte che nessun membro del team, eccezione fatta per il solito "accusato dalla Ferrari", è mai stato in possesso di informazioni o documenti di Maranello; né ha mai saputo che Coughlan aveva quelle carte.
Prima del ritrovamento di quell'email era molto difficile riuscire a dimostrare tutto questo. Adesso è praticamente impossibile. A meno di non trovare conferma della cosiddetta "teoria Stepney" (dal nome del meccanico Ferrari che continua ad enunciarla da località riservata). Teoria così riassumibile: "E' tutta una montatura ad opera di qualcuno. Una messa in scena".
abbasso la perfida albione!!!
MODENA - "Stavolta la McLaren non la salva nemmeno il dottor House". Scherzavano così, ieri sera, tra Modena e Maranello nel commentare gli ultimi sviluppi di questa interminabile spy story della Formula Uno. E in effetti, le cose sembrano mettersi sempre peggio per il team anglo tedesco, i cui avvocati il prossimo 26 luglio a Parigi dovranno esibirsi in peripezie logiche di non poco conto per evitare l'inevitabile: ovvero "la profezia del Times" secondo la quale la condanna per scuderia e piloti è praticamente inevitabile.
Dopo il ritrovamento, in casa del capo progettista della McLaren, al secolo Mike Coughlan, del dossier Ferrari (una sorta di manuale su come fabbricare e perfezionare in casa una Rossa, versione 2007), dopo le ammissioni dello stesso capo progettista (che ha raccontato di aver parlato di quel dossier con i vertici della scuderia), dopo l'apertura di una inchiesta da parte della Federazione internazionale dell'automobilismo contro la McLaren, dopo tutto questo arriva ora il colpo di grazia. Un colpo di grazia, raccontato dal settimanale Autosport, che ha l'aspetto innocuo e familiare di una email, "confidential", inviata al solito Coughlan (era nel suo pc) da un altro dei protagonisti di questa estate rovente di segreti, bugie e pedinamenti: il meccanico Ferrari, Nigel Stepney.
Siamo a fine marzo e il mondo della Formula Uno è terrorizzato. Perché le Ferrari, al loro debutto sul circuito di Melbourne, sono andate benissimo. Raikkonen ha vinto e le prestazioni delle macchine sono state ottime anche in prova. Ma all'improvviso, nella cartella di posta in arrivo, sull'outlook di Coughlan arriva il messaggio che potrebbe cambiare la stagione: "Perché non date un'occhiata al nuovo fondo piatto mobile della Ferrari? Magari è irregolare...", chiede, anzi suggerisce, il tecnico del Cavallino. Il fondo piatto "mobile" era una delle grandi novità della Ferrari del 2007.
Pochi giorni dopo l'arrivo di quella email, prima del Gp in Malesia, la McLaren chiederà alla Fia un "chiarimento" sulla regolamentazione con particolare riferimento proprio al "fondo piatto"; una sorta di avvertimento, in risposta al quale la Ferrari, prudentemente, tornerà ad utilizzare il vecchio fondo, quello "non mobile".
Cosa sia successo dopo l'arrivo della mail, se sia stato cioè proprio Coughlan a girare l'informazione ai vertici del proprio team, non è dato sapersi con certezza. Ma certo difficilmente i membri del consiglio mondiale che dovranno decidere sul comportamento della McLaren ignoreranno la coincidenza. Alle coincidenze, in Formula Uno, generalmente ci si crede poco. A questa, poi, che è stata già fatta notare nel "capo di imputazione" che la Fia ha contestato alla McLaren, ancora meno.
Oltre ad anticipare di alcuni mesi l'inizio dello spionaggio industriale, la questione dell'email, se confermata, appare particolarmente pesante perché incenerisce in un colpo solo i due principali argomenti che erano alla base della strategia difensiva elaborata da Ron Dennis e soci. I legali anglo tedeschi davanti alla corte vorrebbero infatti riuscire ad affermare che mai e poi mai alcun dato acquisito dall'"uomo accusato dalla Ferrari" (è il modo sprezzante con cui la McLaren chiama Coughlan in questi giorni) è stato utilizzato dal team. Che poi è esattamente il punto dolente messo in risalto dal Times quando nei giorni scorsi ha spiegato che l'operazione difficile da compiere sarà dimostrare che mai Coughlan, una volta lette le carte Ferrari, ha utilizzato la sua conoscenza per favorire le McLaren.
Il secondo obbiettivo che si erano dati i legali era convincere la corte che nessun membro del team, eccezione fatta per il solito "accusato dalla Ferrari", è mai stato in possesso di informazioni o documenti di Maranello; né ha mai saputo che Coughlan aveva quelle carte.
Prima del ritrovamento di quell'email era molto difficile riuscire a dimostrare tutto questo. Adesso è praticamente impossibile. A meno di non trovare conferma della cosiddetta "teoria Stepney" (dal nome del meccanico Ferrari che continua ad enunciarla da località riservata). Teoria così riassumibile: "E' tutta una montatura ad opera di qualcuno. Una messa in scena".
La macchina migliore vince quasi sempre, a meno che non succeda qualcosa di strano. Con la macchina migliore hanno vinto mondiali Damon Hill e Jaques Villeneuve, e rischiò di vincerlo Irvine. Senza le bizze del tempo e della macchina di Raikonen, ieri, ci sarebbe stata una doppietta Ferrari, indipendentemente da chi sia il pilota migliore.ledzep ha scritto:la verità è solo una...dopo undici anni il pilota più bravo non sta in ferrari e hai voglia di dire che conta la macchina. la ferrari è piu veloce ma il pilota più bravo vince...come sempre
Gli alettoni da asciutto non sono progettati avendo in mente l'eventualità: "e se viene a piovere?". Il fatto che le regolazioni di incidenza dell'uno si dimostrino più adatte di quelle dell'altro a questa situazione, è solo questione di culo.
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"quasi" si intende nell'arco della singola gara, non nell'arco del campionato, lì, a meno di incidenti gravi, fortuna e sfiga si compensano.ledzep ha scritto:appunto...quest'anno è quasivince quasi sempre
Quindi, per te, Alonso ed Hamilton sono entrambi in testa al mondiale con la macchina peggiore e grazie solo alle loro qualità di piloti?
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resta da spiegare come Massa che fino a quel momento era stato il più veloce in pista praticamente in tutte le fasi della gara da un momento all'altro sia imporvvisamente precipitato indietro facendosi rimontare e superare in un tot.ledzep ha scritto:riguardo alla regolazione: le immagini ferrari mancavano. secondo me anche loro hanno cambiato l'incidenza dell'alettone. lo fanno tutti sempre.
concludere che ha vinto Alonso perché era il pilota migliore è tirarla per i capelli; la sua bravura non è in dubbio ma dovresti ricordare che alla fine del GP lui stesso ha dichiarato di aver avuto molta fortuna per come sono andate le cose...
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sono convinto che a piloti invertiti sarebbe in testa la ferrari. un pò perchè raikkonen ha pagato più del lecito l'adattamento alla macchina, un pò perchè dei 4 Massa è il meno dotato e infarcisce il campionato di qualche titubanza di troppo. (per intenderci: ieri a parti invertite alonso non si sarebbe fatto superare e massa sarebbe finito sul prato)Alonso ed Hamilton sono entrambi in testa al mondiale con la macchina peggiore e grazie solo alle loro qualità di piloti?
idea personale e senza controprova ma tant'è.
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Quando le macchine sostanzialmente si equivalgono, certamente vince il migliore...ma la macchina resta decisiva.Dogwalker ha scritto:La macchina migliore vince quasi sempre, a meno che non succeda qualcosa di strano. Con la macchina migliore hanno vinto mondiali Damon Hill e Jaques Villeneuve, e rischiò di vincerlo Irvine. Senza le bizze del tempo e della macchina di Raikonen, ieri, ci sarebbe stata una doppietta Ferrari, indipendentemente da chi sia il pilota migliore.ledzep ha scritto:la verità è solo una...dopo undici anni il pilota più bravo non sta in ferrari e hai voglia di dire che conta la macchina. la ferrari è piu veloce ma il pilota più bravo vince...come sempre
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Certamente conta anche il fatto che le scuderie migliori scelgono i piloti migliori, e il gioco e' fatto.
Comunque riposto la classifica mondiale prima di questo GP, e dire che la macchina non conta....
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per me è sbagliato giudicare separatamente il pacchetto macchina pilota gomme ( questo anche in moto).
quest'anno le gomme sono uguali per tutti, l'insieme macchina-pilota dei primi quattro del mondiale è molto vicino ma nei momenti decisivi quello che conta diventa il fattore umano che in questo campionato finora ha giocato sempre a favore della mclaren
quest'anno le gomme sono uguali per tutti, l'insieme macchina-pilota dei primi quattro del mondiale è molto vicino ma nei momenti decisivi quello che conta diventa il fattore umano che in questo campionato finora ha giocato sempre a favore della mclaren
Non è affatto detto che Hamilton o Alonso ci avrebbero messo di meno. Esistono macchine più facili da portare al limite, tutti dicono che la Ferrari di quest'anno è una macchina veloce, ma difficile da regolare.ledzep ha scritto:sono convinto che a piloti invertiti sarebbe in testa la ferrari. un pò perchè raikkonen ha pagato più del lecito l'adattamento alla macchina
Ma sta davanti a Raikonen pur essendo un "pilota peggiore".ledzep ha scritto:un pò perchè dei 4 Massa è il meno dotato e infarcisce il campionato di qualche titubanza di troppo.
Ieri, con le parti come stavano, sul prato c'è finito Hamilton, mentre Massa quella curva l'aveva appena fatta rimanendo in pista.ledzep ha scritto:(per intenderci: ieri a parti invertite alonso non si sarebbe fatto superare e massa sarebbe finito sul prato)
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io mi riferivo all'ultimo sorpasso. massa ha allargato e spinto ma non abbastanza...prova ad immaginare schumy nella stessa situazioneIeri, con le parti come stavano,
infatti ho detto che è una mia opinione....mica scienzaNon è affatto detto che Hamilton o Alonso ci avrebbero messo di meno.
anche all'inizio del mondiale lo era. in realtà la differenza è poca esolo a montecarlo la scuderia inglese era decisamente più veloce.Scusate, e' un'impressione mia o la Ferrari e' piu' veloce della McLaren solo da un tre gare a questa parte?
all'interno del team mclaren c'è una guerra. dubito che, comunque vada a finire, l'anno prossimo la squadra sia la stessa. Alonso passa la sera prima dei gp e i momenti di fiacca con i meccanici e i piloti renault. vede le gare di gp2 insieme a fisichella ecc. ecc.all'interno del team McLaren,