percorrenza:dai 280 ai 400 km,a seconda del giro che si voglia intraprendere.
durata:almeno una giornata per vedere tutto ciò che c'è da vedere.
Si parte da Cagliari,e attraverso la noiosa S.S. 130,si giunge ad Iglesias.
Si entra in città seguendo le indicazioni per il Centro,fino ad incontrare il cartello direzione Fluminimaggiore. Da qui inizia la giostra.
La S.S.126,in questo primo tratto,è teatro di una delle gare in salita promosse dal C.I.V.M..
un assaggio lo potete vedere dal camera car di Martina Siddi,durante la 26a edizione della gara,nel 2009.
Fino al valico dell'Arcu Genna Bogai,punto d'arrivo della cronoscalata,l'asfalto è sempre in ottime condizioni;un pò meno nel tratto in discesa verso la frazione di Sant'Angelo,carreggiata che stringe molto e per il 90% della percorrenza sempre in ombra,quindi occhio alle zone "in umido". Superata la frazione Sant'Angelo,si giunge ad uno slargo,da cui prendendo a destra si arriva dopo circa 1500 metri all'area d'ingresso del Tempio di Antas.
L'ingresso all'area costa 3€,e comprende la visita al Tempio e alla necropoli antistante,alle cave romane da cui veniva estratto il materiale per la costruzione del Tempio stesso,i resti di un villaggio nuragico e se se ne ha voglia,con un'ora di passeggiata immersi nel silenzio e nella natura quasi incontaminata,si giunge alle Grotte di Su Mannau
Le grotte sono altresì raggiungibili dopo una altra bella giostra di curve,con la moto,proseguendo nella direzione di Fluminimaggiore,dopo circa 2,5 k.L'ingresso è segnalato sulla sinistra della strada.
Lungo la strada s'incontrano i resti di un paio di miniere,"articolo" che nella zona dell'Iglesiente non scarseggia. Queste però non sono visitabili,o almeno non sempre. Nel caso interessi la visita ad uno di questi siti,si può decidere per quelle di Ingurtosu,una ventina di chilometri oltre Fluminimaggiore,proseguendo sulla S.S. 126,circa 7 chilometri prima di Arbus.
Nell'abitato di Fluminimaggiore è possibile visitare il Museo Etnografico,ricavato all'interno della struttura di un mulino ad acqua del '700,oltre ad alcuni murales in giro per il paese.
Poco prima dell'ingresso in paese,sulla destra c'è un'area attrezzata per un eventuale pranzo al sacco.
Da Arbus,dove volendo si può contattare un artigiano coltellinaio per visitare i suoi laboratori http://www.coltellidiarbus.it/ ,si raggiunge Guspini e si prosegue attraverso la S.P. 65 per Montevecchio,all'interno del Parco Geominerario,e qui si può decidere se proseguire per l'Oristanese,direzione Sant'Antonio di Santadi,o se scendere nuovamente verso sud,arrivando nuovamente ad Ingurtosu/Naracauli.
Ora se si decide di scendere al mare,si può prendere direzione Piscinas,ad ammirare le famose Dune,oppure si prosegue,fino a ricongiungersi con la S.S. 126 e scegliere di raggiungere la costa,in direzione Buggerru.
Quando si trova lo svincolo,sulla sinistra,attenzione al Pino Secolare che cresce indisturbato poco più avanti. Si può ammirarlo proseguendo poco oltre la deviazione,che data la peculiarità,nelle indicazioni locali prende appunto il nome di “..svolta al Pino Secolare”

Con una piccola deviazione,si può raggiungere Capo Pecora,da cui si gode di una splendida vista del Portixeddu e della spiaggia di San Nicolò,oltre che del resto della costa,che si andrà a percorrere scendendo a Buggerru.All'orizzonte si può vedere anche la sagoma dell'Isola di San Pietro.
Da qui è tutto un altro toboga di curve,che attraverso la S.P. 83,e un tratto con percentuale di discesa del 13%,che porta sparati a Masua e successivamente a Nebida.
La prima è da vedere per la splendida spiaggia che fronteggia il Pan di Zucchero,faraglione di quasi 150 metri,e per essere stato uno dei più grossi centri dell'epoca in cui l'attività mineraria era rigogliosa.E' visitabile la Miniera di Porto Flavia,opera ingegnieristica di assoluto livello,che serviva da impianto per il trasporto dei materiali estratti.
Si scende,tornando sulla S.P. 83 fino a Nebida,per una passeggiata sulla “terrazza pedonale” affacciata su un'altra opera mineraria,che da un bellissimo colpo d'occhio.
Ripresa la moto,ci si dirige verso Fontanamare e ci si ricongiunge sulla ormai familiare S.S. 126 poco prima di Gonnesa.
Ora due alternative:
1-Si può scendere velocemente,sempre attraverso la 126,che in questa tratta è ben poco curvaiola,fino a raggiungere San Giovanni Suergiu.
Da qui s'imbocca la S.S. 195,che ci porterà attraverso Giba e Sant'Anna Arresi,in direzione Teulada.
Evitare accuratamente di entrare in paese,evitando così anche la strada “interna”,che tra tornanti stretti,sporchi e dall'asfalto non curatissimo,porta verso Chia,ma girare a destra,in direzione Teulada Porto,S.P. 71
Da qui parte una meravigliosa striscia d'asfalto panoramica,che dopo purtroppo soli 27 km,arriva a Chia,altra zona conosciutissima per le spiagge,e seguendo poi le indicazioni per Cagliari,rientrare attraverso la pessima,noiosa e pericolosa S.S. 195.
2- Da Gonnesa siprosegue verso Carbonia,da cui s'imbocca la S.P. 78 per Perdaxius/Narcao.
Se le curve non ci sono ancora bastate,da Narcao si prende per Terraseo,scavalcando un'altopiano dove la strada invoglia alla guida pennellata,fino a raggiungere Villamassargia,con vista quasi totale sul Campidano.Ora verrebbe semplice imboccare la S.S. 130 per fare un tranquillo ritorno su Cagliari.
Invece no.

Si torna indietro per la stessa strada,magari dopo aver girato la moto per godere delle curve in salita,ci si può dissetare alla sorgente in corrispondenza della seconda curva.

Rientrati a Narcao,si gira a sinistra,quindi rimettendosi nella direzione da cui si era provenuti al primo ingresso in paese,e si procede sempre dritti velocemente in direzione Acquacadda.
Al termine,la strada incrocia la S.S. 293,e si può prendere a destra,per circa un chilometroin direzione dell'abitato di Nuxis per una visita al Museo Motociclistico,in pieno paese (ci sono i cartelli per raggiungerlo facilmente,attraverso l'ultimo ingresso in paese,sulla sinistra).
E'piccolo ma molto curato,gestito da un privato,quasi sempre fuori Sardegna,ma in “gestione” ad un vicino.
link alla pagina del Ducati Sardinia D.O.C. dove si parla del Museo
Si possono chiedere informazioni sulla possibilità di visitarlo presso il ristorante sito accanto al Museo.
Se invece si decide di non rischiare che il museo sia chiuso,al suddetto incrocio con la 293 si prende a sinistra,e si gode per circa 20 chilometri di curve in direzione Siliqua,fino al Castello di Acquafredda,risalente al 1200 circa,visitabile attraverso una breve escursione a piedi.
Poco dopo il Castello,all'altezza della rotonda,si può decidere se proseguire per Cagliari attraverso la S.S. 130,imboccandola da Siliqua,o se guidare sulla Pedemontana,parallela alla 130,a cui comunque si ricongiunge dopo circa 25 chilometri.
Quando faccio pace con gugol maps e con altre magagnette,aggiungo mappe e foto...