Si! La Lodola 175 aveva un particolare sistema di controllo della tensione catena distribuzione.
Succede che Carlo Guzzi si trova alle prese col problema della forte dilatazione dell’alluminio, che ha un coefficiente di 0.000024 contro la dilatazione dell’acciaio il cui coefficiente è 0.000012.
Ne consegue che volendo adottare il cilindro in alluminio, questi si allunga notevolmente unitamente alla testata, spostando la distanza tra ingranaggio conduttore e condotto della distribuzione, che poteva anche raggiungere gli 8/10 di mm..Di conseguenza, all’aumento della temperatura, la catena si tende considerevolmente.Viceversa, se si registra la catena in modo che non di indurisca a caldo, si avrà a freddo un considerevole scuotimento.
La soluzione escogitata da Guzzi, consiste in una lamina flessibile ( 3 ) inarcata contro la catena da un puntone di acciaio ( 1 )tramite una leva ( 2 )con forte amplificazione dello spostamento, per via del fulcro B molto vicino al punto di applicazione della forza..A freddo deve mantenere la catena leggermente tesa, con la l’arcuatura della lamina che cala con l’aumento della temperatura, infatti,
il puntone lavora a rovescio, nel senso che col calore si allunga di circa la metà del cilindro spingendo meno che a freddo. Si dovrebbe così mantenere costante la tensione della catena.
Nei 2 particolari in nero,la situazione prima a freddo, poi a caldo.
E’ facile che i concessionari e i meccanici di allora, poco inclini a leggere istruzioni di qualsiasi tipo, interpretassero la funzione del tirante a rovescio, cioè “ questo col caldo si allunga e spinge il tendicatena” e che quindi regolassero di conseguenza.
Questa soluzione era adottata anche dalle versioni Regolarità senza dare mai nessuna noia.Però le Regolarità erano accudite in fabbrica.
Altre amenità furono il volano applicato all’asse a cammes, il pignone motore elastico, scisso i n 2 pezzi da una serie di fori, riunito poi riempiendo i fori con cilindretti di gomma, infine la possibilità di posizionare gli ammortizzatori posteriori su 2 diverse posizioni, una molto inclinata per l’uso a solo e una quasi verticale per l’utilizzo in coppia.
Comunque la soluzione del tendicatena fu bocciata dal mercato e con la Granturismo 232cc si passò al comando valvole con aste e bilancieri, oltre che al cilindro in ghisa.
Un dettaglio della distribuzione in testa
Uno dei primi prototipi
Questa è la prima versione, cui successe questa:
La lodola, nome dialettale con cui si designano le allodole,nasce nel 1956.
Le indagini di mercato avevano individuato nel segmento 175cc la richiesta della clientela.
Solo che la clientela chiedeva una moto prestante, una moto da 140kmh, una moto con cui dar battaglia al Falcone o ai Saturno, insomma la clientela voleva qualcosa come le Morini, le Ducati,le Mondial o le Parilla.Una moto GRINTOSA
La Guzzi rispose con una moto paciosa, dal forte tiro, elegante, robusta, raffinata e parca nei consumi. Insomma, l’esatto opposto.
E’ questo a mio avviso il motivo del parziale insuccesso riservato alla Lodola.Anche la pubblicità non poteva far leva sui numeri prestazionali!
Le prime Lodola commercializzate, contraddistinte da specchiature nere sul serbatoio e sulle fiancatine, erano inizialmente denominate sport, anche se questa scritta non compariva.Successivamente le specchiature diventano bianche con filetti e aquile oro.La moto prende la denominazione “ Turismo “, nome che non compare da nessuna parte.Entrambe queste versioni coi loro 9 Cv riescono a spuntare 110 kmh di velocità massima.
Nel 58 viene realizzata la versione Sport.
Il rapporto di compressione aumenta e la potenza sale a 11 Cv. La velocità massima diventa 120 kmh. La moto tende ad assomigliare alla successiva Granturismo, la colorazione diventa unica ( rossa ), scompaiono le specchiature e compaiono i filetti bianchi sul serbatoio, mentre sulle fiancate c’è la scritta “ Lodola Sport “.
Nel 59 compare la Lodola Granturismo 235cc :
Questa è l’ultima versione ( a parte le Regolarità )
Cambia la distribuzione, che diventa a d aste e bilancieri, il cilindro diventa in ghisa, al carburatore è applicato un filtro, alloggiato in un contenitore, i filetti bianchi sul serbatoio disegnano una sorta di ala, il silenziatore lunghissimo è completamente liscio.Viene fornita con sella lunga oppure singola col portapacchi sul parafango posteriore e col manubrio alto oppure basso.
La Guzzi dichiara una velocità massima di 110 kmh. Inrealtà la moto arriva a sfiorare i 120.
Sono state realizzate versioni verdi per il Corpo Forestale e azzurre per l’Anas. Probabilmente ne son state date anche all’Esercito e alla Polizia Stradale che in quell’epoca usava il verde oliva.
Questa per me è la versione meglio riuscita.
I NUMERI
Nel 1956 furono prodotte 180 lodola, nel 57 N° 6120, 4900 nel 58, 5400 nel 59, 4275 nel 60, 650 nel 61, 1706 nel 62, 2026 nel 63, 970 nel 64 e 530 nel 1965.In questi numeri dovrebbero essere comprese la settantina abbondante di Regolarità.In totale 26757 esmplari.
LODOLA 175
MOTORE monocilindrico 4 t con cilindro di alluminio incamiciato in ghisa e inclinato di 45°
Alesaggio 62 – corsa 57.8 – cilindrata 174.4 cc Rapporto di compressione 7,5 : 1
Potenza massima 9 Cv a 6000 giri. Distribuzione monoalbero in testa comandata a catena con tensore automatico. Diagramma distribuzione: aspirazione : Apre 14° prima del PMS chiude 55° dopo PMI—Scarico apre 55° prima del PMI e chiude 14° dopo PMS.
Il gioco delle valvole va controllato a freddo , aspirazione 0.05 e scarico 0.15 mm
Albero motore in 3 pezzi con 2 volani interni e 1 esterno.
Trasmissione primaria a ingranaggi elicoidali con pignone elastico Z 34 che ingrana con corona Z 69, rapporto 2.03:1.
Cambio a 4 marce con rapporti 2.86 in prima, 1.79 in seconda,1.27 in terza e 1 in quarta
Rapporti totali tra motore e ruota 18.50 - 11.58 - 8.21 - 6.47
Lubrificazione a carter secco, con doppia pompa a ingranaggi e serbatoio da 2,5 lt sotto la sella
Carburatore Dell’orto UB22BS 2 con cornetto senza filtro aspirazione
Accensione a spinterogeno , registrazione contatti 0,4 – 0,45 mm
Forcella anteriore telescopica a steli rovesciati – ammortizzatori posteriori teleidraulici
Ruote con cerchi in alluminio ( tipo galletto ) ant. 18’ x 2 ¼ e 17’ x 2 ¼ posteriore
Pneumatico anteriore rigato 2,50 - 18’ e posteriore scolpito 3,00-17’
Freni a tamburo laterale diam. 160 x 30 mm
Dimensioni lunghezza max. 2.010, larghezza 610 mm altezza max. 925 mm altezza minima 130mm altezza sella 740 mm peso a vuoto 108 kg.
Prestazioni
Velocità max. 110 kmh consumo 2,8 lt x 100km ( CUNA )
VARIANTI PER LODOLA SPORT
Rapporto compressione 9:1 potenza 11 Cv a 6000 giri,
Diagramma distribuzione asp. Apre 28° prima PMS e chiude 55° dopo PMI—Scarico apre 55° prima del PMI e chiude 28° dopo PMS,serbatoio da 15 lt, freno anteriore centrale diam 180 x 35 , batteria da 10 Ah , velocità 120 kmh peso 111 kg. I cerchi presentano la costa di rinforzo.
VARIANTI PER LODOLA 235 GRANTURISMO
Alesaggio 68m, corsa 64 mm , cilindrata 235 cc cilindro in ghisa verniciato in nero distribuzione comandata ad aste e bilancieri, rapporto compressione 7,1, potenza 11 cv a 6500 giri .
Filtro aria a cartuccia alloggiato nell’apposito contenitore, velocità max 110 kmh, consumo 36 km con 1 lt ( CUNA )
Peso 115 kg, lunghezza max 2.000 mm , larghezza 690 mm, altezza max 950 mm, minima 150mm.
A richiesta sella lunga biposto in luogo della singola + portapacchi sul parafango posteriore e manubrio basso sportivo in luogo di quello alto turistico.
Regolazione del carburator Lodola 235
Carburatora: Dell’orto UB 22BS 2°
Diffusore diametro 22 mm
Polverizzatore N260 A
Getto massimo 98
Getto minimo 35
Valvola gas N60
Spillo conico E 10 alla seconda tacca partendo dall’alto.
LE FINITURE
PRIMO TIPO 175 CC
Rosso Guzzi Lechler ///15
Specchiature nere Lechler 90323 con filetti bianchi Max mayer 3.421.10.19, decalco bianche ( in origine erano xerigrafie ) manubrio verniciato in nero, decalco bianche piccole sui parafanghi.Mozzi ruota verniciati in rosso come la moto.
SECONDO TIPO 175 CC
Rosso Guzzi Lechler ///15
Manubrio cromato , specchiature bianco Lechler ///91000, filetti oro ( la Guzzi usava oro in polvere prodotto dalla ditta FRM mischiato con trasparente ) decalco oro con 2 piccole sui parafanghi.
In origine si usavano decalco a vernice .
LODOLA SPORT
Rosso Guzzi Lechler ///15
Filetti bianchi max mayer 3.421.10.19, decalco bianche, senza l’aquila sul serbatoio benzina, scritta sul serbatoio olio e sul coperchio contenitore attrezzi “ Lodola Sport “ xerigrafata in bianco e contornata da filetto bianco, decalco bianche piccole sui parafanghi.Tamburi freni verniciati color alluminio
LODOLA GRANTURISMO 235 cc
Rosso Guzzi Lechler ///15
Filetti bianchi max mayer 3.421.10.19, decalco bianche, scritta sul serbatoio olio e sul coperchio contenitore attrezzi “ Lodola Granturismo “ xerigrafata in bianco e contornata da filetto bianco, decalco bianche piccole sui parafanghi.Cilindro verniciato nero . Tamburi freni verniciati color alluminio
SU TUTTI I MODELLI
Raggi ruota neri, foderi e tubi ammortizzatori posteriori nero lucido, faro e fanalino posteriore nero lucido,cavalletto e telaio sella nero opaco.
Basamento motore, cilindro 175, testa,coperchio testa pallinati.Coperchi motore, dischi portaceppi anteriore e posteriore lucidati a specchio.I cerchi sono lucidati . Ghiera faro, manubrio ( esclusa la prima 175 che è nero ) steli ammortizzatori, steli forcella, leva di rinvio del freno posteriore sulla destra, tubo scarico con fascetta e silenziatore, ghiera contakm,tappo benzina e sua leva, ghiera per chiave accensione CROMATI:
Le leve al manubrio, leva cambio e freno, leva messa in moto, levette sulle camme dei ceppi freno erano lucidate col buratto a sfere di acciaio ( brillantatore ) Si possono ravvivare di pulitura.
Tutta la bulloneria e particolari ferrosi di piccole dimensioni , cadmiatura ( al restauro si può zincare, i 2 trattamenti sono molto simili).
COSTI
Per il restauro completo, con smontaggio totale, si impiegano circa 80 ore di lavoro verniciando in proprio, si spendono circa 1000 euro di spese vive tra cromo e zinco, ricambi, lattoniere,pneumatici, coprisella, prodotti vernicianti, lucidatura dell’alluminio, decalco, ferodi, lampade ecc..
Servono ulteriori 350 o 400 euro per la reimmatricolazione. Al tutto va naturalmente aggiunta la spesa iniziale.
Sul totale pesa molto la quotazione di quelle 80 ore di lavoro .
Ciao a tutti
Vanni