da gtv47 » gio gen 26, 2006 7:25 pm
Il verde della V8 e anche delle GP guzzi degli anni 50 era una tinta casuale dovuta alla necessità di proteggere l'elektron , una lega di magnesio, che componeva anche i lamierati delle motociclette.
In sostanza il problema si manifestò quando si cominciò ad attraversare la Manica per le corse in inghilterra. Da quando si cominciò ad usare l'elektron non si usava verniciare ma si correva con carene e serbatoi grezzi, dapprima color alluminio vivo poi man mano che il pezzo invecchiava sempre più scuro, a causa dell'ossidazione naturale.
Andando per mare, la salsedine causava una sorta di fioritura superficiale biancastra, che faceva sembrare le moto dei veri rottami.
Fu così che al ritorno dall'Inghilterra, l'Ing. Carcano portò i pezzi soggetti a ossidazione in verniciatura, raccomandando di mettere pochissima vernice per non incidere sul peso ma che rimanesse ben salda.
POichè in verniciatura si usava un prodotto aggrappante su cromo denominato wasch primer, si pensò che se riusciva a stare aggrappato al cromo, questi si sarebbe meglio aggrappato al magnesio.
Si risolse il problema con una mano leggera di questo prodotto, che contenendo cromo era color giallo verdognolo, assolutamente non coprente.
Nacque allora il " verde ramarro " ricordato da chi seguiva le corse di quei tempi.
La tinta non era ben definita, nè a Carcano nè a Guzzi interressava granchè il colore, si passava dal giallognolo al verdastro a seconda dello spessore applicato e del grado di annerimanto dell'elektron.
Oggi il cromo è bandito dalla formulazione delle vernici però quando nacque la V7 sport si pensò di replicare il ramarro, utilizzando il verde delle biciclette Legnano, applicato su un letto di metallizzato alluminio a grana finissima.Tinta ripresa recentemente sul V11.
Vedi risposta :
Inviato: Lun Apr 04, 2005 9:37 pm Oggetto:
--------------------------------------------------------------------------------
Guzzottico
Il verde Legnano, così chiamato perché sulle prime latte di vernice acquistate in Guzzi c’era appunto così scritto, fu usato in Guzzi dapprima per la V7 sport, poi a distanza di quasi 30 anni, sulla V11 Sport.
Quando nacque la V7 sport, si pensò di replicare il colore delle moto da Gran Premio degli anni 50,il famoso “ verde ramarro “ che era ottenuto applicando un aggrappante ,il wash primer,direttamente alle strutture in elektron lucido.Questo allo scopo di proteggere le parti di carrozzeria dalla salsedine, in particolare durante le traversate per raggiungere l’isola di Man.
Prima di allora si usava partecipare elle corse alla moda dei tedeschi, con la lamiere grezze.
I pezzi non venivano coperti con altre tinte sopra il primer, per risparmiare sul peso.
Per la produzione della V7 sport, si era dapprima pensato di usare il verde delle Opel Kadett,però il risultato fu particolarmente triste.
Il rappresentante della Svi Standard, visti i provini di tinta applicata sull’elektron, si rese conto e propose la già esistente colorazione, pressoché identica , da loro già fornita appunto alla Legnano,
famosa fabbrica di biciclette.
La tinta verde Legnano è oggi codificata come Lechler / Guzzi 263, e si compone di una base argento 3642 e di una lacca verde trasparente 0980119.
In pratica , bisogna prima verniciare in argento i pezzi,( scimmiottando così l’elektron lucido ).
Poi , una volta essiccati, si applica la lacca trasparente verde.
L’operazione va eseguita da un bravo verniciatore, oltre al riempimento va curato il costante spessore del film , per non avere chiazze. Pure l’argento non deve presentare difetti visivi che si scorgerebbero in trasparenza.
Ciao
Vanni