Passaggio di categoria

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Re: Passaggio di categoria

Messaggio da beniamino »

age073 ha scritto: sab gen 11, 2025 10:05 am grazie! era per capire a quale moto facessi riferimento
ciao
Le moto precedenti erano in genere più tranquille, ma sempre stradali col 17”.
La cosa che più conta comunque è la ciclistica, un bel telaio rigido e sospensioni tarate il giusto, non necessariamente troppo rigide. Uno specialista di sospensioni mi ha ammorbidito la forcella della speed, giustificando con la qualità delle strade. Devo dire che ci si adatta e la guida dopo un po’ di pratica rendeva.
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Re: Passaggio di categoria

Messaggio da beniamino »

Speedy72 ha scritto: sab gen 11, 2025 10:17 am Io ho un amico che è passato dalla Honda Cross runner alla Africa Twin. Mi ha detto che col 21 davanti ha perso gusto nelle sparate sui passi, soprattutto in discesa, in compenso ha fatto un corso di guida in fuoristrada ( ma non con la sua moto).
Non so, può darsi che in discesa si debba chiudere più le curve col 21”, hai meno carico sulla ruota, si butta meno facilmente giù in piega e si lavora più di sterzo, ma sono impressioni soggettive.
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Re: Passaggio di categoria

Messaggio da TODD »

beniamino ha scritto: sab gen 11, 2025 10:50 am
La cosa che più conta comunque è la ciclistica, un bel telaio rigido e sospensioni tarate il giusto, non necessariamente troppo rigide. Uno specialista di sospensioni mi ha ammorbidito la forcella della speed, giustificando con la qualità delle strade. Devo dire che ci si adatta e la guida dopo un po’ di pratica rendeva.
io sono convinto, e lo dico spesso, che la moto "giusta" come acquisto, te la fa la strada....nel senso che a seconda di dove vai, puoi avere la moto adatta che guidi bene o quella che ti costringe a tanti sacrifici. se sai di fare sempre, o prevalentemente, strade malmesse, una moto ottima in curva ma troppo rigida non ti farà divertire granchè.

da qui il passaggio da una stradale pura a una più "dual", con la quale magari resti sempre su asfalto, ma in maniera più comoda.
nel 2025 ho cambiato moto....
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Re: Passaggio di categoria

Messaggio da vinbrulè »

Dipende anche cosa si intende per comoda: per me il Monster base con le sue sospensioni progressive si comportava bene anche con l'asfalto irregolare. L'importante è che le sospensioni siano morbide nella prima fase per attutire dossi e buche e poi si induriscano nella seconda fase per evitare eccessivi affondamenti in frenata. Per permettere ciò hanno allungato la forcella di un cm per avere più escursione. Chiaro che rispetto a una maxi enduro non c'è storia.
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Re: Passaggio di categoria

Messaggio da beniamino »

TODD ha scritto: sab gen 11, 2025 12:46 pm io sono convinto, e lo dico spesso, che la moto "giusta" come acquisto, te la fa la strada....nel senso che a seconda di dove vai, puoi avere la moto adatta che guidi bene o quella che ti costringe a tanti sacrifici. se sai di fare sempre, o prevalentemente, strade malmesse, una moto ottima in curva ma troppo rigida non ti farà divertire granchè.
da qui il passaggio da una stradale pura a una più "dual", con la quale magari resti sempre su asfalto, ma in maniera più comoda.
Secondo me dipende anche da quanto turismo fai: io che facevo sempre giri da non più di tre giorni ho sempre utilizzato borse da serbatoio e da codino, che vuol dire adattarsi un po’… tutto sommato mi andava bene così. Adesso devo capire se sfrutterò effettivamente questa maggiore libertà di “logistica” (la loggistica é tutto, in ogni caso…). Una cosa a cui sicuramente non mi adatterò sono le borse laterali: ho scelto il borsone morbido da sella, sarà una precauzione inutile, ma non mi adatto agli ingombri che dànno. Il borsone a rullo è comodo e pratico.
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Re: Passaggio di categoria

Messaggio da vinbrulè »

Ricordo che una volta si andava in vacanza con la 500 o la vespa...il mio vicino di casa parte con lo scooterone con moglie bauletto e ombrellone... :asd:
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Re: Passaggio di categoria

Messaggio da Calidreaming »

beniamino ha scritto: lun gen 13, 2025 2:35 pm
TODD ha scritto: sab gen 11, 2025 12:46 pm io sono convinto, e lo dico spesso, che la moto "giusta" come acquisto, te la fa la strada....nel senso che a seconda di dove vai, puoi avere la moto adatta che guidi bene o quella che ti costringe a tanti sacrifici. se sai di fare sempre, o prevalentemente, strade malmesse, una moto ottima in curva ma troppo rigida non ti farà divertire granchè.
da qui il passaggio da una stradale pura a una più "dual", con la quale magari resti sempre su asfalto, ma in maniera più comoda.
Secondo me dipende anche da quanto turismo fai: io che facevo sempre giri da non più di tre giorni ho sempre utilizzato borse da serbatoio e da codino, che vuol dire adattarsi un po’… tutto sommato mi andava bene così. Adesso devo capire se sfrutterò effettivamente questa maggiore libertà di “logistica” (la loggistica é tutto, in ogni caso…). Una cosa a cui sicuramente non mi adatterò sono le borse laterali: ho scelto il borsone morbido da sella, sarà una precauzione inutile, ma non mi adatto agli ingombri che dànno. Il borsone a rullo è comodo e pratico.
beh se viaggi da solo nei borsoni ci sat un mare di roba, se viaggi in due ci sono ampie alternative alle borse rigide, anche le morbide che si fissano ai telai tubolari (belli gli ultimi givi/kappa a scomparsa che si tolgono ad esempio) sono una soluzione pratica e tutto sommato meno cara delle rigide di serie
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Re: Passaggio di categoria

Messaggio da Red27 »

Speedy72 ha scritto: sab gen 11, 2025 10:17 am Io ho un amico che è passato dalla Honda Cross runner alla Africa Twin. Mi ha detto che col 21 davanti ha perso gusto nelle sparate sui passi,
Io con la mia amata/odiata ex Tenerè700 non sono mai riuscito a trovare veramente la quadra, con il 21 anteriore.

Da un lato ha contribuito uno spavento grosso preso, una chiusura di avantreno da paura, mai sperimentata prima, per cui mi ero visto in terra come mai sperimentato, su una rotonda mentre andavo a fare l'eroica. problema in parte dovuto all'asfalto, a me partì davanti, all'amico che era con me partì dietro...Poi la mia finì nel mucchio delle moto montati la partita di pirelli STR difettate, la gomma non si scaldava......

Oltre a questo, lo stile di guida imposto dal 21, proprio non era per me.....

Nonostante tutto continuavo a fare le sparate, ma non mi divertivo onestamente.

La moto recuperava nell'utilizzo più turistico, perchè con quella ti infilavi ovunque. qualsiasi strada o percorso, lei non lo temeva, e tu andavi.

strada bella o brutta, buche o meno, lei andava.
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Re: Passaggio di categoria

Messaggio da TODD »

beniamino ha scritto: lun gen 13, 2025 2:35 pm
Secondo me dipende anche da quanto turismo fai:
ma infatti, è quello che dicevo, a seconda della strada puoi fare un acquisto giusto, o che ti sacrifica un po' (poi magari ci vai volentieri lo stesso, ma sapendo di avere una moto non ideale). se fai tanta autostrada, e spesso, una moto poco protettiva può diventare limitante, poi ci vai lo stesso, ma arrivi più stanco e più lento. se di contro fai tutte strade lente e malmesse, un super motorone rimarrà sovradimensionato a lungo. se fai sempre giri di un giorno, e al massimo in un anno ti fai un fine settimana fuori regione, allora va bene quasi tutto. e così via....

diciamo che il mondo crossover, come dice il nome, cerca di mediare tra le categorie, non eccelle in niente ma se la cava un po' dappertutto. per alcuni puristi non è nè carne nè pesce, per altri è una quadratura del cerchio. :ok:
Ultima modifica di TODD il lun gen 13, 2025 4:11 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Passaggio di categoria

Messaggio da vinbrulè »

Se non ricordo male mentre ero in giro con kiaikido, a un certo punto fummo superati proprio da due teneré 700 o forse erano due Aprilia tuareg... :asd:
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Re: Passaggio di categoria

Messaggio da Red27 »

vinbrulè ha scritto: lun gen 13, 2025 4:11 pm Se non ricordo male mentre ero in giro con kiaikido, a un certo punto fummo superati proprio da due teneré 700 o forse erano due Aprilia tuareg... :asd:
Cazzo, fai pure fare brutta figura a quelli con cui giri perchè li costringi ad aspettarti! :asd: :asd:
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Re: Passaggio di categoria

Messaggio da kiaikido »

Red27 ha scritto: lun gen 13, 2025 4:18 pm
vinbrulè ha scritto: lun gen 13, 2025 4:11 pm Se non ricordo male mentre ero in giro con kiaikido, a un certo punto fummo superati proprio da due teneré 700 o forse erano due Aprilia tuareg... :asd:
Cazzo, fai pure fare brutta figura a quelli con cui giri perchè li costringi ad aspettarti! :asd: :asd:
:rollin :rollin :rollin
vinbrulè ha scritto: lun gen 13, 2025 4:11 pm Se non ricordo male mentre ero in giro con kiaikido, a un certo punto fummo superati proprio da due teneré 700 o forse erano due Aprilia tuareg... :asd:
se erano quelli in Val Trebbia al ritorno, credo che le grosse differenze tra noi e loro fossero la conoscenza del percorso e la insufficiente voglia di restare vivi
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Re: Passaggio di categoria

Messaggio da vinbrulè »

Sì, era già val di trebbia? Mi è piaciuta molto quella valle... :D
Io ho l' alibi che dai miei specchietti non si vede nulla e non li ho visti arrivare... :rollin

Comunque non mi pare avessero problemi con la ruota da 21... :asd:
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Re: Passaggio di categoria

Messaggio da Cane »

beniamino ha scritto: gio gen 09, 2025 3:12 pm Non so come trattare l’argomento: ho a che fare con una moto di tipologia nuova per me, di punto in bianco sono passato all’enduro stradale per via di qualche acciacco e difficoltà a tenere una moto stradale potente, ma di stazza piuttosto importante. Mi sono reso conto che l’età non mi consentiva di tornare sulla moto abituale: meglio passare a qualcosa di più adatto ai giri di medio-lungo raggio con gli amici e a una ciclistica più morbida. Così è stata scelta la V85: può sembrare una decisione presa a tavolino, ma dopo aver effettuato diversi test ho escluso varie concorrenti stradali e non, tra cui una simile in casa Aprilia, proprio sulla base delle impressioni dirette per quanto limitate dal “giro prova“ consentito.
Ma non sono qui a raccontare sensazioni sulla base di un’esperienza limitata, sei mesi dall’effettivo ritiro: piuttosto vorrei derivare dalle diverse connotazioni tra moto stradale ed enduro turistica la tipologia del guidatore. Si rischia di cadere nella scoperta dell’acqua calda me ne rendo conto, ma sono differenze sostanziali, oserei quasi dire antropologiche.
Iniziamo dalla dimensione: una é moto compatta per quanto possa avere dimensioni consistenti, l’altra la definirei distesa, con le parti dimensionate per l’uso più vario, dal frontale protettivo al manubrio largo e sollevato, la seduta stretta e pedane che consentono di sollevarsi dritti. Poi la ciclistica, dove la risposta immediata della moto stradale crea la ragione prima della scelta. È inutile girarci attorno, la roadster nasce svelta e piace per quello, a prescindere da scomodità come esposizione all’aria e agli elementi, o magari la scarsa possibilità di carico. Chi non ha apprezzato la sensazione di libertà e di controllo su un bel percorso guidato che ti può dare una moto dalla ciclistica pronta e ben impostata?
Bene, fermiamoci qui, si tratta adesso di definire cosa ho scoperto nel passaggio di categoria: certo, l’impostazione di guida cambia, la seduta più eretta, maggior appoggio sulla sella, braccia allargate e nessun carico sui polsi, gomiti morbidi e spalle un pò sollevate; la distanza data dalla maggiore escursione sospensioni (5 cm, quasi una volta e mezzo più dell’altra) e del cerchio maggiorato; l’inclinazione ridotta dello sterzo, la leggerezza del braccio di leva; il peso distribuito sui due assi e non più carico sull’anteriore.
Da tutto questo deriva una visione della strada non solo focalizzata sull’asfalto e la curva, una percezione più allargata dell’ambiente intorno, più mediata e panoramica. La guida è più raccordata nei cambi di direzione, l’acceleratore va dosato in modo più progressivo non tanto per gli ingombri ma per il maggiore intervallo tra manubrio e appoggio a terra. C’è sempre la bella spinta in ripresa: avete presente la sensazione di facilità che vi dà una strada in salita, sapendo che potete avere un minor peso da gestire e che potete dare sfogo alla coppia nelle uscite di curva? Se la ciclistica è sana come nel caso di questa V85, la maggior altezza davanti dà proprio questo effetto, e il beccheggiamento nell’apri-chiudi è molto limitato, almeno su strada libera.
Nel bilancio devo dire che la moto è decisamente più utilizzabile soprattutto nei viaggi: ho tenuto medie autostradali non praticabili sulla naked, e nei percorsi guidati se ho perso qualcosa nella guida “d’attacco”, nulla manca nel piacere nell’impostazione della curva; per non dire del vantaggio sulle strade sconnesse. Un mio conoscente mi ha detto che non ho cambiato con una moto più piccola, gli ho risposto che questa in confronto è una carrozza.
Altro discorso è l’uso in città: se sei abituato a scivolare negli spazi consentiti dal traffico e all’apri-frena continuo, qui bisogna tener conto dell’escursione delle sospensioni, sensibile nelle frenate, devi allungare un po’ la visuale per prevedere i movimenti degli altri.
In conclusione si conferma la maggiore immediatezza della guida sulla stradale standard, l’enduro richiede più monitoraggio di quanto accade intorno.
Quindi nel passaggio tra le due categorie c’è un salto di civiltà, tipo il passaggio dal cacciatore nomade all’agricoltore? Abbiamo a che fare con due tipologie diverse di motociclisti, a prescindere da valutazione di mercato e costi?
Forse sì: il mezzo crea l’attitudine, o magari la stimola. Io devo dire che al momento non ho rimpianti, semmai curiosità di esplorare questa nuova dimensione, più interessante di quanto non prevedessi.
Io non riesco a leggere questo pappiee...
E colpa mia....non di altri.... :-(
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Re: Passaggio di categoria

Messaggio da legnone »

beniamino ha scritto: gio gen 09, 2025 3:12 pm Non so come trattare l’argomento: ho a che fare con una moto di tipologia nuova per me, di punto in bianco sono passato all’enduro stradale per via di qualche acciacco e difficoltà a tenere una moto stradale potente, ma di stazza piuttosto importante. Mi sono reso conto che l’età non mi consentiva di tornare sulla moto abituale: meglio passare a qualcosa di più adatto ai giri di medio-lungo raggio con gli amici e a una ciclistica più morbida. Così è stata scelta la V85: può sembrare una decisione presa a tavolino, ma dopo aver effettuato diversi test ho escluso varie concorrenti stradali e non, tra cui una simile in casa Aprilia, proprio sulla base delle impressioni dirette per quanto limitate dal “giro prova“ consentito.
Ma non sono qui a raccontare sensazioni sulla base di un’esperienza limitata, sei mesi dall’effettivo ritiro: piuttosto vorrei derivare dalle diverse connotazioni tra moto stradale ed enduro turistica la tipologia del guidatore. Si rischia di cadere nella scoperta dell’acqua calda me ne rendo conto, ma sono differenze sostanziali, oserei quasi dire antropologiche.
Iniziamo dalla dimensione: una é moto compatta per quanto possa avere dimensioni consistenti, l’altra la definirei distesa, con le parti dimensionate per l’uso più vario, dal frontale protettivo al manubrio largo e sollevato, la seduta stretta e pedane che consentono di sollevarsi dritti. Poi la ciclistica, dove la risposta immediata della moto stradale crea la ragione prima della scelta. È inutile girarci attorno, la roadster nasce svelta e piace per quello, a prescindere da scomodità come esposizione all’aria e agli elementi, o magari la scarsa possibilità di carico. Chi non ha apprezzato la sensazione di libertà e di controllo su un bel percorso guidato che ti può dare una moto dalla ciclistica pronta e ben impostata?
Bene, fermiamoci qui, si tratta adesso di definire cosa ho scoperto nel passaggio di categoria: certo, l’impostazione di guida cambia, la seduta più eretta, maggior appoggio sulla sella, braccia allargate e nessun carico sui polsi, gomiti morbidi e spalle un pò sollevate; la distanza data dalla maggiore escursione sospensioni (5 cm, quasi una volta e mezzo più dell’altra) e del cerchio maggiorato; l’inclinazione ridotta dello sterzo, la leggerezza del braccio di leva; il peso distribuito sui due assi e non più carico sull’anteriore.
Da tutto questo deriva una visione della strada non solo focalizzata sull’asfalto e la curva, una percezione più allargata dell’ambiente intorno, più mediata e panoramica. La guida è più raccordata nei cambi di direzione, l’acceleratore va dosato in modo più progressivo non tanto per gli ingombri ma per il maggiore intervallo tra manubrio e appoggio a terra. C’è sempre la bella spinta in ripresa: avete presente la sensazione di facilità che vi dà una strada in salita, sapendo che potete avere un minor peso da gestire e che potete dare sfogo alla coppia nelle uscite di curva? Se la ciclistica è sana come nel caso di questa V85, la maggior altezza davanti dà proprio questo effetto, e il beccheggiamento nell’apri-chiudi è molto limitato, almeno su strada libera.
Nel bilancio devo dire che la moto è decisamente più utilizzabile soprattutto nei viaggi: ho tenuto medie autostradali non praticabili sulla naked, e nei percorsi guidati se ho perso qualcosa nella guida “d’attacco”, nulla manca nel piacere nell’impostazione della curva; per non dire del vantaggio sulle strade sconnesse. Un mio conoscente mi ha detto che non ho cambiato con una moto più piccola, gli ho risposto che questa in confronto è una carrozza.
Altro discorso è l’uso in città: se sei abituato a scivolare negli spazi consentiti dal traffico e all’apri-frena continuo, qui bisogna tener conto dell’escursione delle sospensioni, sensibile nelle frenate, devi allungare un po’ la visuale per prevedere i movimenti degli altri.
In conclusione si conferma la maggiore immediatezza della guida sulla stradale standard, l’enduro richiede più monitoraggio di quanto accade intorno.
Quindi nel passaggio tra le due categorie c’è un salto di civiltà, tipo il passaggio dal cacciatore nomade all’agricoltore? Abbiamo a che fare con due tipologie diverse di motociclisti, a prescindere da valutazione di mercato e costi?
Forse sì: il mezzo crea l’attitudine, o magari la stimola. Io devo dire che al momento non ho rimpianti, semmai curiosità di esplorare questa nuova dimensione, più interessante di quanto non prevedessi.
Le moto bisognerebbe provarle tutte e per qualche mese: si scoprirebbero cose, in parte conseguenti ad attitudini del tutto personali, che nessuna comparativa è in grado di far emergere.
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Re: Passaggio di categoria

Messaggio da vinbrulè »

Semplice, basta cambiare moto ogni anno come fa il mio amico... Però le moto bisogna provarle anche con gomme diverse, a volte basta cambiare gomma e il comportamento della moto cambia completamente.
I cosiddetti ride test servono solo a farti capire se una moto ha difetti evidenti tipo cambio troppo duro o freni che frenano poco, per il resto il giudizio è influenzato dalla moto precedente.
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Re: Passaggio di categoria

Messaggio da age073 »

A me come fa il tuo amico sinceramente mette tristezza, proverà tante moto ma non se le vive veramente.......questa è un'idea del tutto personale eh, se è un altro che si accontenta di fare su e giù per il Moncenisio allora ci credo che gli va bene tutto, contento lui contenti tutti... però per me è triste.
I difetti evidenti delle moto vengono fuori solo se le porti al limite in pista, nei test ride ci si accorge di poco o niente, in genere si fa il solletico al motore, al cambio, ai freni e alle sospensioni di una moto che non si conosce ed è già ora di riportarla in concessionaria, convinti di aver fatto chissà che.
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Re: Passaggio di categoria

Messaggio da TODD »

age073 ha scritto: mar gen 14, 2025 12:25 am
I difetti evidenti delle moto vengono fuori solo se le porti al limite in pista, nei test ride ci si accorge di poco o niente, in genere si fa il solletico al motore, al cambio, ai freni e alle sospensioni di una moto che non si conosce ed è già ora di riportarla in concessionaria, convinti di aver fatto chissà che.
però meglio che niente qualcosa ti fa anche il giretto. che ne so, si parla di passaggio di categoria, se uno porta la moto anche un attimo a 110-120, vede se vibra troppo, oppure se ripara bene mentre la naked ovviamente no. o se prendi i colpi troppo seccamente (ok ci saranno le regolazioni, io sono dell'idea che se una moto nasce rigida, poi la sua impostazione sarà quella). poi magari ci saranno cose delel quali ti accorgi con il tempo, ma qualche difetto macroscopico può uscire anche con il giro di prova di mezz'ora.
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Re: Passaggio di categoria

Messaggio da vinbrulè »

Il mondo è bello perché è vario, c'è chi cambia moto ogni anno e chi la tiene venti anni... ;)
Dal giro breve ti accorgi comunque di quei piccoli difetti tipo motore che scalda, cambio che è più o meno duro della moto precedente ecc...
Per esempio quando avevo il 1200 sport sono salito su un vecchio le Mans 3 e non riuscivo più a inserire le marce, per questo dico che quando uno si abitua a una moto moderna non riesce più a guidare le moto d'epoca...
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Re: Passaggio di categoria

Messaggio da age073 »

Sì ma (a parte che i "piccoli difetti" di cui parli qui sopra, il motore che scalda, sono diversi dagli "evidenti difetti" di cui dicevi prima, tipo che frenano poco) ci sono moto in cui il cambio si indurisce dopo un'ora di scanno, altre che le forcelle vanno a pacco solo se tirate alla morte, altre che se vai piano non frenano niente ma se inchiodi da 180 si fermano subito.
La Street in piega a 170 ne ha ancora tantissimo ma sul rettilineo sopra i 200 il sellino non trattiene il pilota, che scivola indietro e alleggerisce la presa sul manubrio, come te ne accorgi in un test ride? A meno di guidare da delinquente su una strada pubblica?
Secondo me come dice Legnone il modo migliore sarebbe tenerle qualche tempo, e farci della strada; non è un caso che i collaudatori devono fare tot migliaia di km in tutte le condizioni prima di capire se una moto ha difetti o no......
Vabbè just my 2 cents
primo ogni 4 gare, sul podio ogni 2, 1 mondiale ogni 3 anni: VALE 46!
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